Il lago non si schioda dalla secca che l’ha afflitto per tutti i mesi dell’estate. Il minimo, quattro giorni fa, è stato rilevato a 6 centimetri sullo zero di Peschiera: ieri mattina la quota era ferma a sette. La stazione di rilevamento di Meteotrentino di Riva non fornisce dati sulla quantità di pioggia caduta: però Tremalzo e La Polsa danno rispettivamente 17 e quasi 16 millimetri di pioggia nelle ultime ventiquattr’ore. Troppo scarsa ancora per avviare quell’inversione di tendenza che tutti stanno attendendo per mettersi il cuore in pace. Quest’anno è andata così: e l’unico inconveniente, a parte qualche bruttura emersa lungo le rive (basta un’occhiata ai laghetti interni sulla passeggiata lungolago ridotti a pozzanghere fangose e maleodoranti), è consistita nel blocco degli aliscafi per cui non c’era abbastanza fondale. La preoccupazione riguarda la prossima estate, quando tutta la bassa mantovana ricomincerà a pretendere acqua per salvare le coltivazioni. Le precipitazioni non hanno ingrossato nemmeno i torrenti: i terreni lungo le vallate della Gamella e del Magnone hanno ingoiato la pioggia. Gli olivi hanno già risposto, gonfiando i frutti ormai maturi d’un po’ di polpa fra osso e buccia: Franco Michelotti aveva ragione sulle incredibili capacità di ripresa dell’albero. Il Sarca, che ormai obbedisce all’Enel e non a Giove Pluvio, scarica robusto a Torbole: evidentemente i prelievi a Salionze continuano drenare in uscita tutto l’apporto dell’immissario.
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Nonostante la pioggia nessun aumento del livello