sabato, Maggio 4, 2024
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Dopo la caduta di massi e pietrisco, esperti ed un elicottero al lavoro sulla parete del monte Comer. Oggi perizia del geologo e, probabilmente, le famiglie torneranno nelle loro case

Imbragata la montagna, riaperta la strada

La normalità sta gradualmente e lentamente tornando a Gargnano, dopo la paura dei giorni scorsi, a causa di un masso ed altro pietrame caduti sulla zona di San Giacomo, dopo avere colpito sia la strada comunale che conduce alla frazione di Muslone che la Statale Gardesana. La prima novità consiste nella revoca dell’ordinanza numero 13, emessa venerdì sera dall’Anas su richiesta del Comune di Gargnano. Già ieri sera non vigeva più alcun divieto ed il traffico poteva dunque scorrere regolarmente tra Salò e Riva. Inoltre, nella giornata di oggi potrebbe maturare qualche altra novità, in seguito alla perizia del geologo. In considerazione che ieri è stato messo in sicurezza il masso incombente sull’abitato e che destava la maggiore preoccupazione, già oggi qualche famiglia potrebbe tornare nella propria abitazione. Ricordiamo che il Commissario Prefettizio Zaira Romano aveva ordinato lo sgombero di sei case, cinque delle quali abitate. Resta, invece, in vigore, l’ordinanza di chiusura della strada comunale che conduce a Muslone (con apertura tra le 7 e le 8,30, dalle 12 alle 13,30 e dalle 18,30 alle 20). Dovrebbe, di conseguenza, proseguire il tour de force dei vigili urbani a garanzia della sicurezza dei mezzi in transito negli orari di apertura della strada. Ieri i lavori sulle falde del monte Comer sono iniziati di buon mattino. Non erano ancora le nove e un elicottero volteggiava sul cielo di Gargnano. Identificato il luogo dal quale poteva caricare il materiale utile all’imbragatura dei massi, ha iniziato immediatamente ad operare. Corde metalliche, rete e chiodi sono stati trasportati in parete, a circa 400 metri di quota, dove erano al lavoro gli uomini della ditta di Mezzolombardo (in Trentino) che ieri hanno proceduto alla messa in sicurezza del masso più pericoloso e che oggi affronteranno qualche altra delicata situazione. Quanto al luogo dal quale il masso è partito (probabilmente scivolando e non staccandosi dalla roccia), l’unica certezza fino ad ora emersa consiste nel fatto che l’Anas non è certamente proprietaria di quel tratto di montagna. E questo stando alle mappe subito consultate dai tecnici. Nel frattempo, gli inconvenienti maggiori sono vissuti dagli abitanti della frazione di Muslone che, però, stanno sopportando bene il disagio. Tra la gente c’è anche chi torna indietro negli anni con la memoria e ricorda altre cadute di sassi di notevoli dimensioni.

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