venerdì, Settembre 22, 2023
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In tre libri tutti gli scritti di Malfer

Tre lib­ri des­ti­nati ad appas­sion­are gli aman­ti del e del suo eco­sis­tema, per­ché rac­col­go­no in un cor­po uni­co tut­ti gli scrit­ti di Flo­reste Malfer, grande itti­ol­o­go garde­sano (1862–1932) nato da una famiglia di pesca­tori, anco­ra oggi con­sid­er­a­to il mas­si­mo conosc­i­tore del lago, dei pesci e dei meto­di di pesca.L’opera è sta­ta pre­sen­ta­ta qualche tem­po fa in dal­lo stori­co garde­sano Fabio Gag­gia, pres­i­dente del­la Cor­po­razione degli antichi orig­i­nari di Gar­da che ne ha una delle due sole copie esisten­ti. L’al­tra la con­ser­va il suo cura­tore, il veronese Gior­gio Peres, 39 anni, area man­ag­er in un’im­por­tante dit­ta cit­tad­i­na, che sul Gar­da viene ogni vol­ta che può. Peres ama pescare e di Flo­reste Malfer sa tut­to. «Il pri­mo suo libro che mi com­prai è sta­to pro­prio Il Benà­co, vol­ume che anco­ra conser­vo con tan­to di auto­grafo. Sono sem­pre sta­to appas­sion­a­to di questo itti­ol­o­go», dice Peres, «riten­go Il Benà­co il più bel trib­u­to let­ter­ario mai scrit­to sul lago di Gar­da e sono con­vin­to che la pros­e­cuzione nei tomi ter­zo, quar­to e quin­to è solo un con­trib­u­to alla sua memo­ria». Poi spie­ga in cosa è con­sis­ti­to il suo lavoro: «L’idea di rac­coglier­la in un tomo uni­co me l’ha data Malfer, io ho solo rac­colto gli scrit­ti che lui indi­ca nel­l’avverten­za a Il Benà­co e che ho trova­to nel­l’archiv­io del­la bib­liote­ca di Gar­da e nel­la civi­ca di Verona. Sono una deci­na di fas­ci­coli sle­gati, una serie di mono­grafie lunghe che for­mano i tre volu­mi che per la pri­ma vol­ta riu­nis­cono tut­ti gli scritti».La pri­ma e la sec­on­da parte de Il Benà­co affrontano i temi «Oro e idro­grafia» e «Itti­olo­gia»; la terza par­la di «Mate­ri­ale e pro­duzione» in par­ti­co­lare de «La pesca nel lago di Gar­da» e il «Lago di Gar­da in un decen­nio di pesca». La quar­ta parte è sul­la «Leg­is­lazione pescherec­cia» e trat­ta di rego­la­men­ti di pesca e pescosità del Gar­da e del­la Cor­po­razione degli antichi orig­i­nari di Gar­da, di cui Malfer fu pres­i­dente. La quin­ta è «Fau­na pelag­i­ca», osser­vazioni su quelle forme di vita che si potreb­bero definire il planc­ton del lago di cui i pesci si cibano. «Ora che quest’­opera inedi­ta è com­pi­u­ta var­rebbe la pena di far­la entrare nel cir­cuito del­la dis­tribuzione», dice Gaggia.«Ho inizia­to il lavoro due anni fa», dice Peres, «ho foto­copi­a­to ogni pag­i­na di questi scrit­ti, poi si è pro­ce­du­to alla stam­pa. Oltre non mi sen­to di andare. Mi bas­ta sapere che tut­ta l’opera di Malfer è ora rac­col­ta e affi­da­ta al pro­fes­sor Gag­gia. Oggi anche Il Benà­co, che ha avu­to due ristampe anasta­tiche, è introv­abile».

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