Durante la 41^ sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, in corso a Cracovia, è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO il 53° sito italiano. Si tratta delle “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di Mare occidentale”, un sito seriale transnazionale, presentato dall’Italia, insieme con Croazia e Montenegro, nel 2016 all’UNESCO a Parigi.
La proposta costituisce un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare. Per decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, entrano a far parte del sito UNESCO le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro.
La candidatura è il risultato di un lungo e complesso lavoro d’equipe. Coordinata a livello centrale dal MiBACT, ha visto la partecipazione di studiosi di chiara fama così come delle più alte cariche istituzionali e dei servizi tecnici dei Comuni coinvolti, dei rappresentanti delle altre istituzioni territoriali insieme con gli uffici territoriali del MiBACT. Una nutrita delegazione italiana è oggi presente a Cracovia al momento della proclamazione. Oltre alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO, sono presenti tutti i protagonisti del progetto di candidatura, il MiBACT, i Sindaci dei Comuni coinvolti, accompagnati da esperti e tecnici che hanno partecipato al lungo lavoro iniziato nel 2008.
L’Italia in questo modo conferma il suo fortissimo e pluriennale impegno nell’attuazione della Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, che le consente anche di rimanere a tutt’oggi il primo Paese per numero di siti iscritti nella Lista.
Un sentito ringraziamento va a coloro che si sono adoperati in tutti questi anni per imprimere un deciso passo avanti nell’iter di candidatura, in particolar modo a Eva di Lorenzo e a Walter Montresor.
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