Negli ultimi anni, il territorio del Basso Garda è al centro di una incessante attività edilizia. Una cementificazione che deriva soprattutto dalla costruzione di seconde case, ma anche dalla realizzazione di nuovi centri commerciali come quello, imponente, che sta nascendo ai piedi del viadotto ferroviario di Desenzano, senza dimenticare i capannoni artigianali – spesso vuoti -, che spuntano come funghi sulle colline deturpando il paesaggio. Non si tratta di affermazioni gratuite: sono dimostrate dal solo confronto fra i dati del «mattone» dal 1987 al 2001. A fronte di un aumento medio complessivo del 17% della popolazione del comprensorio, si è assistito a un aumento medio di abitazioni del 47%. È il grido d’allarme lanciato attraverso la mostra itinerante «Imparare dalla città», curata da Italia Nostra e visitabile fino al 15 settembre, nella sala del Celesti del palazzo municipale di Lonato, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 18.30 (compatibilmente con la presenza di volontari dell’associazione e gli orari degli uffici). La rassegna è organizzata su 90 pannelli; 30 compongono la sezione didattica, opera dello scomparso architetto riminese Stefano Campana, autore di numerose pubblicazioni sul territorio e l’arte della Romagna, impegnato nella salvaguardia delle testimonianze storiche e di beni naturalistici della Provincia di Rimini. Ai materiali della mostra didattica, la sezione di Brescia ha affiancato immagini e testi esemplificativi relativi al territorio bresciano. Siamo di fronte a riflessioni sulla crescita urbanistica della città contemporanea, che partendo da spunti di carattere locale si allarga a un discorso di interesse generale, valido per tutte le città in crescita. Due grandi mappe in scala 1:6.500 esposte nella mostra evidenziano in rosso le quantità sconcertanti di costruzioni realizzate negli ultimi dieci anni sulle rive del Garda, da S. Felice a Sirmione. Si scopre così, ad esempio, che il rapporto fra espansione demografica ed edilizia di Desenzano, capitale del basso lago, nell’arco fra il 1987 e il 2001 ha registrato una crescita percentuale del 15% per la popolazione e del 37% per le case. Lonato, a fronte di un aumento di abitanti dell’11%, ha totalizzato il 34% di abitazioni in più. Moniga ha visto crescere i residenti del 26% e le case del 94%. Salò ha invece perso l’1% di residenti ma le abitazioni sono cresciute del 19%. Nella Valtenesi non scherzano Polpenazze e Soiano. Il primo centro ha toccato il 37% di abitanti in più e addirittura il 111% di nuovi alloggi. Soiano non è da meno nella febbre del mattone: l’incremento dei residenti ha toccato il 59%, le abitazioni sono schizzate alle stelle: più 175%. È il record fra i 14 Comuni presi in considerazione da Italia Nostra. Non vengono risparmiate critiche a Padenghe dove, sempre secondo l’associazione ambientalista, il nuovo Piano regolatore prevede altre centinaia di costruzioni, persino nelle aree di interesse archeologico circostanti l’antica chiesa di S. Emiliano. I materiali esposti nella mostra sono raccolti in un volume-catalogo, stampato grazie al contributo della Consulta per l’ambiente del Comune di Brescia.
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Fino al 15 settembre in municipio
L’iniziativa di Italia Nostra illustra come è cambiato il basso lago Soiano ha il record della crescita, seguito da Polpenazze e Moniga