«Vista la scarogna che ci perseguita, forse è meglio che mi faccia un giro in chiesa». Giambattista Martinelli, sindaco di Limone, commenta così, tra il serio e il faceto, la frana che nella notte di giovedì ha sfiorato l’hotel Panorama, seppellendo una dozzina di vetture. Uno smottamento che rappresenta l’ennesima tegola su una stagione turistica davvero tribolata per il centro della sponda bresciana. Ma a Limone non si sono persi d’animo e, mentre si compie un primo bilancio dei danni, si pensa già ad attuare tutte quelle soluzioni che possono scongiurare il ripetersi di queste situazioni.«Nelle prossime ore – spiega Martinelli – i tecnici del Genio civile e della regione Lombardia compieranno dei sopralluoghi. La nostra speranza è quella che l’amministrazione regionale elargisca i contributi necessari a completare l’opera di imbrigliamento della zona. Le briglie collocate su 27 livelli, infatti, hanno retto bene, ma occorre terminare il loro posizionamento perché siano davvero efficaci. Lo dimostra quanto accaduto sul canalone all’hote Capo Reamol dove e che è stato completato: non ci sono stati problemi. Fino ad ora, per queste opere, sono stati spesi complessivamente due miliardi e mezzo: ancora cinquecento milioni e possiamo terminare i lavori». Qualche preoccupazione, intanto, desta la situazione dell’impianto d’approvigionamento idrico. Il fiume di fango ha scoperto un tratto della tubatura che porta l’acqua dal potabilizzatore aalle cisterne di distribuzione, strappando i cavi dei computer. Tutto è stato riparato, ma il livello di guardia è alto.
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Il nubifragio ha danneggiato un tubo dell'acquedotto
Limone, i rubinetti a rischio
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