Sono ripresi questa mattina, mercoeldì 21 marzo, i lavori di maquillage sul lungolago Cesare Battisti di Desenzano che, come si ricorderà, erano stati sospesi dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali di Brescia. L’altra sera la Commissione Edilizia del Comune, riunitasi per esaminare la documentazione integrativa raccolta nel frattempo dall’Ufficio Tecnico, ha espresso il proprio parere favorevole, dando il via libera di fatto alla ripresa dei lavori. Lavori che, comunque, restano sempre sub judice dato che la Soprintendenza dovrà ora esaminare i nuovi atti. E resta poi da vedere se il restante progetto, quello che riguarda per intenderci il tratto tra il Park Hotel e il Desenzanino verrà ritenuto accoglibile dai funzionari dell’ufficio di via Calini. Si tratta, infatti, di lavori che, sotto il profilo paesaggistico e del rapporto percettivo tra l’intervento e il contesto territoriale circostante, hanno già fatto storcere il naso anche a qualche professionista e non solo ai cittadini. Ma qui entriamo nella ridda di pareri, tutti opinabili o non condivisibili. In ogni caso la ripresa dei lavori del lungolago segna politicamente un passo in avanti per la giunta Anelli. Inevitabili, infatti, erano state le critiche e le prese di posizione, che peraltro non si sono ancora attenuate, di parte della popolazione e delle forze di opposizione. Sul volto di Tommaso Giardino, assessore ai Lavori pubblici, si leggeva ieri parecchia soddisfazione. L’aver incassato, nel giro di pochi giorni, un parere favorevole della commissione edilizia, corredato da quello dei due esperti ambientalisti (gli architetti Lucio Serino e Genesio Treccani), conta parecchio in termini di credibilità rispetto agli operatori turistici e commerciali, pronti ad affilare le punte delle armi per dare battaglia sull’opera. Non va dimenticato che il ponte pasquale è vicinissimo, visto che mancano solo tre settimane: con un lungolago in quelle condizioni, è comprensibile quale possa essere la reazione delle categorie commerciali e alberghiere. La vicenda dello stop ai lavori risale al 10 marzo scorso quando è stato firmato il decreto di annullamento del provvedimento di autorizzazione rilasciato dal sindaco Cino Anelli, in base alla legge di sub-delega ambientale. In particolare, la Soprintendenza chiedeva alcune modifiche al progetto. Due erano le strade da percorrere per il Comune: o ricorrere al Tribunale amministrativo regionale oppure accogliere le richieste dell’ufficio di via Calini. E’ stata scelta quest’ultima strada. Osserva l’assessore Giardino: «Le risposte odierne dei progettisti hanno evidenziato dalle sezioni ambientali e dalle panoramiche fotografiche che le zone a verde, corroborate dalle nuove piantumazioni, non inficiano i coni panoramici da e per il lago o nascondono prospetti e facciate dei palazzi. «Gli stessi tecnici hanno osservato inoltre che le otto fontane in progetto risultano al di sotto delle linea di livello superiore delle scogliere esistenti, quindi diventano impercettibili dal lago». Intanto, la settimana scorsa è stato depositato un ricorso al Tar da parte di alcuni residenti.
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Dopo lo stop della Soprintendenza. Modifiche: la Commissione edilizia ha dato parere favorevole Per la Giunta un bel passo avanti, ma gli oppositori non mollano
Lungolago Battisti i lavori riprendono
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