Non stanno bene a Michele Perbellini, assessore al territorio del Comune arilicense sino alla sfiducia che ha fatto cadere la Giunta Dalla Pellegrina, le critiche nei confronti degli amministratori pubblici emerse nel corso del seminario di sabato scorso promosso dal Comitato per il Parco delle colline moreniche del Garda. «È facile e gratificante organizzare convegni innaffiandoli con “illustri” ospiti al solo fine di criticare o “sputare” sentenze ed offese gratuite come abilmente sa fare il professor Vecchioni, specialmente quando si vogliono trasferire al pubblico emozioni negative basandosi sul qualunquismo e sulla retorica. È facile», continua Perbellini, «affermare che “il lago affoga nel cemento” da parte di una generazione di eminenti oratori che ha comunque assistito agli scempi del territorio nel momento in cui esisteva la possibilità di bloccarli, intervenendo sulle decisioni dei politici del tempo. Dove eravate allora?», chiede l’ex assessore agli organizzatori del seminario, «siete certi di aver fatto quanto era in vostro potere come elettori e come società civile per modificare quelle scelte? Non vi sfiora mai il dubbio che le nuove generazioni di amministratori spesso sono ancora costrette a pagare il prezzo delle scelte portate avanti dai vostri coetanei che al tempo governavano il territorio come meglio piaceva ai partiti ed ai gruppi di potere?». Perbellini accusa il Comitato per il Parco delle colline moreniche del Garda di aver organizzato, negli ultimi mesi, due seminari pubblici senza «aver avuto il coraggio di invitare ufficialmente sul banco dei relatori gli amministratori locali, magari quelli che avevano nelle proprie deleghe quelle al territorio e ambiente. Avevate forse paura che, trattandosi di amministratori facenti parte dello schieramento di centrodestra, vi potessero rovinare la festa argomentando con cognizione di causa su eventi passati e sulle potenzialità di tutela e salvaguardia futura del territorio stesso?». L’ex assessore invita il Comitato ad «aprire un tavolo serio di riflessione e non creare un nuovo partito politico» coinvolgendo in occasioni future «a fianco di scienziati e artisti anche chi, per spirito di servizio e senza retro pensieri da intrallazzo cementificatorio, ha cercato negli ultimi tempi, e tra mille difficoltà, di salvaguardare quanto possibile l’integrità del basso lago e delle colline moreniche con atti concreti: ricorso al Tar sull’Alta Velocità, firma del protocollo di intesa tra enti per la salvaguardia e valorizzazione del laghetto del Frassino». «La polemica-spettacolo», ribadisce Perbellini, «deve essere bandita se si vuole discutere serenamente del futuro del territorio gardesano e della sua offerta turistica; invece delle disquisizioni retoriche, sarebbe il caso di mettere sul tavolo le idee e non solo la generica definizione di Parco». E Perbellini lancia la sua proposta che è una sfida anche per gli stessi amministratori. «Se un contesto a vocazione turistico-culturale necessita di una diversa e più evoluta ricettività, i sindaci devono avere il coraggio di congelare il proprio territorio programmando solo ciò che integra e valorizza il territorio stesso, senza derogare continuamente», conclude l’ex assessore, «con la scusante degli oneri di urbanizzazione, spesso visti come la manna che viene dal cielo a coprire la scarsa capacità di amministrare o la scarsa voglia di attivare fonti alternative».
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Dopo le accuse rivolte agli amministratori durante il convegno sul Parco delle colline moreniche. L’ex assessore Perbellini replica a chi ha denunciato lo scempio ambientale»