giovedì, Maggio 2, 2024
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Dal Tirolo al Polesine. Dopo Innsbruck, è la cittadina polesana di Melara la protagonista di questo week end del «Natale tra gli olivi»

Melara porta sul lago i tortelli di zucca e i fuochi artificiali

Dal Tirolo al Polesine. Dopo Innsbruck, è la cittadina polesana di Melara la protagonista di questo week end del «Natale tra gli olivi». Ultimo lembo di terra veneta, a ridosso del Mantovano e del Ferrarese, Melara fonde le diverse tradizioni regionali. Che si traducono ad esempio negli usi gastronomici: non a caso il suo piatto simbolo è il tortello di zucca, patrimonio anche della cucina virgiliana. Ne verranno servite generose porzioni a pranzo e cena a cura della Pro loco nel tendone ristorante sul lungolago, replicando, c’è da scommetterlo, il successone dell’anno passato. Col vantaggio di disporre di prodotti freschissimi: sono alcune signore melaresi che impastano e confezionano i tortelli direttamente sotto lo stand. «È un po’ come riproporre in riva al Garda», dice il giovane sindaco di Melara, Barbara Losi, «quella festa del tortello di zucca che da noi viene allestita da undici anni l’ultima settimana di agosto». E poi tra Melara e Garda c’è un forte legame ideale che passa attraverso un’importante figura della storia. Così come la cittadina lacustre ha legato parte del suo mito alla prigionia di Adelaide di Borgogna nella Rocca, riguarda proprio Melara uno degli ultimi atti pubblici dell’imperatrice. Nel lontanissimo 999, poco tempo prima della sua morte, avvenuta nel dicembre di quell’anno, Adelaide donò infatti il borgo melarese e le sue terre al monastero benedettino di Pavia. Due anni orsono il millenario adelaidiano venne celebrato sia a Garda che a Melara. Nella località rodigina si allestì una rievocazione storica con centinaia di personaggi in costume. E parte di quel corteo sarà a Garda in questo week end, per rinsaldare i rapporti di collaborazione già instaurali. Ma la presenza di Melara a Garda in questo fine settimana non si ferma qui. Fra i vanti della cittadina ci sono anche le fabbriche di fuochi d’artificio. I gardesani lo sanno bene, perché lo scorso anno le due ditte polesane, la Parente Fireworks e la Ape di Romualdo Parente, proposero una sorta di sfida a distanza in due memorabili serate di grande arte pirotecnica. Questa volta la presenza sarà un po’ meno eclatante, ma lo stesso sabato e domenica sera ci saranno degli assaggi del valore degli artificieri melaresi. Altro emblema dell’industriosità del Polesine sono le giostre. Nascono da quelle parti alcune delle più importanti attrazioni dei maggiori parchi di divertimenti del mondo. Ovviamente non sarà possibile averle a Garda per questo fine settimana, ma ci sarà probabilmente una piccola mostra tratta dai reperti del museo della giostra e dei mestieri del passato. E insieme ci sarà spazio per un’esposizione di piccole ricostruzioni meccaniche dei lavori del grande fiume, il Po: il mulino, per esempio, o il traghettatore. E poi c’è l’arte. Al palazzetto delle esposizioni è in corso già da qualche giorno «Arte e Melara», una rassegna di opere di pittori della località ospite del «Natale tra gli olivi». Infine la fotografia: alcune immagini rievocheranno il cinquantesimo anniversario della rotta del Po.

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