Sono iniziati in questi giorni sul monte Brione i lavori di recupero di forte Garda, della Batteria di Mezzo e del punto di osservazione e tiro, eseguiti dal Comune di Riva del Garda con un finanziamento della Provincia autonoma di Trento, nell’àmbito del Progetto Grande Guerra, per il centenario della prima guerra mondiale. Obiettivo di fondo del progetto è non solo recuperare i manufatti, ma anche realizzare un rapporto di senso stretto e percepibile tra il paesaggio e i presidi bellici con la loro valenza storica e la loro forma, attraverso interventi di recupero della visibilità dei tre luoghi e delle loro relazioni e percorrenze.
Il progetto è firmato dall’architetto Andrea Rigo della società Plan Architettura srl di Arco per la parte edilizia, urbanistica, economica, contrattuale e impiantistica, e dall’ingegner Andrea Santini dello studio associato Abaco di Riva del Garda per la parte relativa alla sicurezza. Il costo totale dell’intervento è di 710 mila euro, cui 563.750 euro per lavori a base d’asta. I lavori sono eseguiti dall’Impresa Edilux srl di Cavedine che si è aggiudicata l’appalto con un ribasso d’asta del 14,329 per cento. Le opere di cavo sono state subappaltate alla ditta Ellepi snc di Vigo Cavedine. L’intervento è sostenuto da un contributo della Provincia autonoma di Trento.
Per quanto riguarda il forte Garda, una volta eliminata la vegetazione infestante, si eseguirà un intervento di consolidamento e di conservazione degli elementi lapidei e degli intonaci, per metterli in sicurezza rispetto al degrado in corso, specie per infiltrazioni d’acqua e per l’azione meccanica delle radici (in questa fase non sono previsti interventi di micro pulitura e consolidamento). Inoltre saranno eliminati i tamponamenti realizzati nel corso degli anni e riaperti finestre, sfiati, porte, punti di tiro e di osservazione; saranno sostituiti tutti i manufatti in ferro, installati a più riprese nel corso degli anni per evitare l’accesso all’interno del forte, con nuove inferriate ed elementi per la sicurezza dei visitatori; saranno pulite le pietre e le pareti dalle scritte e dai graffiti, rimossi i depositi di materiali estranei, messi in sicurezza i percorsi di accesso, i luoghi e l’edificio stesso dai rischi di caduta dall’alto e scivolamento. La filosofia dell’intervento è ispirata al minimo intervento per raggiungere l’obiettivo di una parziale visitabilità del presidio bellico.
La Batteria di Mezzo, grazie anche all’utilizzo da parte del Gruppo Alpini di Riva del Garda, si presenta in condizioni migliori rispetto al forte Garda: la manutenzione lo ha preservato dall’infestazione della vegetazione sia in copertura che lungo le pareti, e alcuni interventi d’emergenza hanno scongiurato danni gravi alle strutture portanti, già compromesse dai danni della guerra e da quelli arrecati dalle demolizione eseguite in passato per recuperare il ferro, oltre che dalle conseguenze dell’abbandono.
La pulizia da macerie e da piante ed arbusti è significativa solo nella parte dove un tempo erano collocati i quattro cannoni rivolti verso passo San Giovanni e verso la stazione ferroviaria di Mori: qui le demolizioni hanno fatto sì che l’azione della pioggia e del vento fosse causa di accumuli di terriccio e ghiaia, con la crescita di cespugli e piante. Tutta questa parte è quindi da bonificare e ripulire, prima degli interventi di consolidamento e messa in sicurezza: ovvero, la sistemazione della copertura e la sua impermeabilizzazione; la messa in sicurezza dell’edificio con parapetti e con la chiusura di punti pericolosi; la sostituzione dei cancelli d’ingresso, delle inferriate antintrusione delle finestre; e la sostituzione dei blocchi di cemento posati a rinforzo della struttura con elementi e profili metallici normalizzati
Il sistema fortificato del monte Brione è un’opera che con la stratificazione degli interventi ha assunto una dimensione imponente, unica per la tecnica costruttiva militare. Dismessi da quasi cent’anni, oggi i manufatti s’intrecciano in un ambito naturalistico prezioso riconosciuto a livello europeo; il monte Brione, quindi, è fulcro di un sistema paesaggistico al cui interno la trama costruita a difesa del confine dell’Impero austro-ungarico diventa occasione per lanciare un nuovo sguardo. Per questo in prospettiva si pensa anche alla realizzazione di un percorso di visita, con un allestimento che ripercorra la storia dei luoghi e delle architetture.