lunedì, Dicembre 9, 2024
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Un convegno ha aperto il 10° Meeting. I complimenti del ministro Maroni per la vela-terapia

Navigando nel lago della fratellanza

Si è svolto ieri nella sede della Società Canottieri Garda di Salò il convegno che ha aperto la decima edizione di “Navigando nel grande mare della solidarietà”, il meeting dedicato alle realtà che utilizzano la vela come strumento di terapia o momento di aggregazione, organizzato in collaborazione con il Circolo Vela di Gargnano. Il convegno, aperto da una toccante video-intervista ad Ambrogio Fogar, l’esploratore scomparso l’estate scorsa dopo essere rimasto a lungo paralizzato, che è un vero e proprio inno alla vita, ha visto la presentazione di una serie di progetti in cui la vela è uno strumento di integrazione per i diversamente abili. Il primo progetto riguarda l’Associazione nautica Sebina di Sulzano che dall’anno scorso organizza corsi rivolti al centinaio di studenti dell’Istituto Salesiano San Bernardino di Chiari, scuola che ha così acquistato due imbarcazioni per allenarsi e vuole ampliare l’iniziativa ai 5 mila ragazzi degli istituti salesiani della Lombardia. Inoltre l’Associazione nautica sebina ha ospitato, in collaborazione con il centro di endocrinologia dell’infanzia e dell’adolescenza del San Raffaele di Milano, un campo scuola a giugno per 25 ragazzi diabetici dai 13 ai 17 anni, che sarà riproposto anche quest’anno. Perché governare la vela è un po’, per questi ragazzi, come governare il diabete. Ma anche sul Garda non mancano le iniziative. Una realtà che esiste da 5 anni è quella dell’Hyak, che porta in barca a vela i pazienti del Cps di Salò con gravi malattie psichiche. I responsabili del progetto, con l’aiuto dei pazienti, stanno anche lavorando per il recupero di un piviere ferito. Ma anche il Consorzio +39, che sarà impegnato nell’American’s Cup di Valencia 2007, porta avanti un importante progetto etico sociale, il cosiddetto «Pari e Dispari». Si tratta dell’accoppiamento a +39 (dispari) alle imbarcazioni 2.4 (pari), le uniche accessibili indifferentemente da atleti disabili e non. L’1 ed il 2 aprile si terrà, proprio nelle acque del Porticciolo di Salò, la regata «Olympic Cup» riservata alle barche 2.4. Inoltre in autunno alcuni atleti disabili potranno partecipare ad uno stage formativo con il team +39 a Valencia, con tanto di regate finali. Il vincitore della classe 2.4 potrà partecipare come 18.o uomo su +39 ad una regata dell’American’s Cup 2007. Una serie di iniziative che ha ricevuto i complimenti del ministro del lavoro e delle politiche sociali, Roberto Maroni, ieri in visita a Salò. «Sono importanti – ha affermato Maroni – perchè il tema della disabilità viene affrontato nel modo migliore, non come in passato, solo in riferimento al mondo del lavoro, sottolineandone le diversità, ma senza una vera integrazione alla pari. Sta facendo qualcosa il mondo del volontariato, che apre al tempo libero ed allo sport come strumento di integrazione. Ed un esempio di sostegno è la devoluzione del 5 per 1000 sull’Irpef in favore delle associazioni di volontariato». Ma i progetti in favore dei disabili non finiscono qui. In futuro si vorrebbe realizzare un porto sul Garda riservato ai disabili, con la speranza che un giorno non ci siano più differenze tra lo sport per disabili e non. Come la maglietta indossata ieri dal senatore Tirelli che recitava «No Para, Sì Olympic». «Navigando» prosegue oggi a Bogliaco con la regata «Porta in barca un amico. Ricordando Pam e Michele Dusi».

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