Meglio tardi che mai. Anche se la leggere interregionale sulla navigazione è datata 2002, occorre rivederla in alcuni punti.Può apparire singolare che una normativa così recente debba già essere rivista, ma c’è una ragione. Venne, infatti, messa in cantiere nel lontano 1989 dalla Regione Veneto, quindi recepita dalla Lombardia solo nel 1994, e dal Trentino addirittura nel 2001. Un iter lunghissimo, assurdo perché sarebbero bastati un paio di dibattiti in consiglio regionale per poi approvare quel testo. Ma tant’è.Anche se l’impianto generale della legge è tuttora buono, quindi senza bisogno di essere stravolto, la Comunità del Garda ritiene però maturo il momento di riproporre, alla luce delle novità legislative intervenute negli ultimi anni, soprattutto sul versante del demanio lacuale, una nuova proposta di legge interregionale da sottoporre poi all’approvazione delle varie istituzioni.Ci sta pensando un comitato ristretto di esperti in rappresentanza della stessa Comunità, della Navigarda, delle forze dell’ordine, degli operatori nautici, dei noleggiatori e pescatori, del consorzio demanio e dei circoli nautici.Nel primo incontro sono emersi i punti da approfondire: pubblicità e applicazione concreta della legge, protezione della fascia costiera, scarico di idrocarburi, maggiore attenzione alle esigenze della pesca professionale e sportiva, quindi l’attività subacquea e gli altri sport, nuove regole per i noleggiatori.L’obiettivo, sottolineano il segretario generale e il presidente della Comunità, Pierlucio Ceresa e Aventino Frau, «è quello di sottoporre entro fine maggio prossimo la nuova proposta legislativa alle regioni Veneto, Lombardia e alla Provincia autonoma di Trento, proposta largamente condivisa da tutti i soggetti interessati, dopo le opportune consultazioni».Un nuovo testo che dia più certezze agli utenti ed agli operatori nautici, troppo spesso penalizzati da norme che ancora si rifanno al vecchio codice della navigazione del 1942 e al regolamento per la navigazione interna, che a sua volta risale al 1949.«L’importante – rimarca il presidente della comunità del Garda, Aventino Frau – è continuare ad avere regole uguali per l’intero bacino, anche in tema di tariffe demaniali, regolamenti portuali, boe e ormeggi, superando l’attuale diversità funzionale».
L’iniziativa della Comunità per un aggiornamento della normativa
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