venerdì, Aprile 19, 2024
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Il Consiglio approva lo studio di fattibilità per l’alternativa alla Gardesana ma il sindaco ammonisce Accordo tra Provincia e 20 paesi per il nuovo collegamento

«Niente strada spaccacollina»

Una alternativa alla strada gardesana per «decongestionare il traffico» e «permettere di raggiungere agevolmente la riviera settentrionale del Garda veronese». Sarebbero questi gli scopi all’origine dell’approvazione, da parte del Consiglio comunale, della delibera che sancisce la redazione di uno studio di fattibilità di una via alternativa alla Gardesana, attraverso un «accordo di programma con la Provincia di Verona e con gli altri Comuni interessati» a risolvere l’annoso problema viabilistico che si crea specialmente nei periodi di intenso flusso turistico. E così, con l’approvazione di tutti i consiglieri che erano presenti in aula, il Comune di Torri scucirà tremila euro per contribuire a totalizzare i centomila di costo complessivo dello studio di fattibilità. Ad accollarsi la spesa saranno anche altri 19 Comuni dell’area gardesana, della Valpolicella e dell’area pedebaldense, tutti teoricamente interessati a trovare una soluzione che identifichi, ove possibile, una «soluzione definitiva ad una rete viabilistica della riviera settentrionale ormai inadeguata», come recita il testo della delibera. Nell’accordo di programma risulta coinvolta anche la Comunità montana del Baldo, cui però non risulta siano stati chiesti fondi. E così, nell’ordine, Peschiera, Castelnuovo, Lazise, Pastrengo, Cavaion, Affi, Bardolino, Rivoli, Caprino, Garda, lo stesso Torri, Costermano, San Zeno di Montagna, Brenzone, Malcesine, Ferrara di Monte Baldo, Brentino Belluno, Sant’Ambrogio, Bussolengo, e Dolcè, venti comuni in tutto, spenderanno tremila euro ciacuno, per un totale di 60 mila euro. I rimanenti 40 mila usciranno dai palazzi della Provincia per arrivare ai centomila necessari, quasi 200 milioni di vecchie lire. La durata dell’accordo è di cinque anni, prorogabili con apposito atto, e «la Provincia s’impegna a coordinare l’azione, in modo da procedere con sollecitudine alla realizzazione dell’opera in oggetto». Nell’accordo di programma, la strada oggetto di studio viene definita come «un collegamento del medio lago con l’alto lago, a monte della strada litoranea», e viene fatto chiaro riferimento al fatto che «la Provincia ha adottato il progetto preliminare del Piano territoriale provinciale indicando, tra le infrastrutture della grande viabilità» questo «collegamento, per cui viene ritenuto necessario un approfondimento per valutare le esigenze viabilistiche, economiche ed ambientali da soddisfare». Inoltre, si fa riferimento anche alle presunte «gravi perdite che l’inadeguata viabilità infligge quotidianamente all’economia prevalentemente turistica dell’area, nonché alla impellente necessità di riqualificare, sotto l’aspetto ambientale, il medio ed alto lago, onde individuare un percorso ottimale e condiviso». In sintesi, parrebbe emergere piuttosto chiaramente la volontà di individuare e fare una «strada che colleghi Costermano, o Affi, con Pai, o Malcesine», come è stato ribadito nella seduta consiliare. Va ricordato infine come già, quando la Provincia aveva posto all’attenzione dei singoli Comuni il Piano territoriale provinciale, lo stesso abbia riportato sonore e severe bocciature, oltre a critiche da moltissime amministrazioni locali del Veronese. Dal lago fino alla Bassa infatti molti Comuni avevano ravvisato diversi «errori relativi a ciascun territorio», quando non addirittura la «scarsa conoscenza delle aree», come era stato detto a Torri. Ed anche il primo Comune dell’alto Garda aveva espresso giudizi negativi sulla eventuale possibilità di «creare una strada a metà collina, per le devastanti possibili conseguenze ambientali che si sarebbero potute creare». Tanto che la strada alternativa, almeno per l’amministrazione di Torri, era stata bollata come «una inutile linea nera tracciata su un foglio, tra Costermano e Pai, che non tiene conto della realtà e della morfologia del territorio». «Ben venga ora quindi», ha commentato nell’ultima seduta consiliare il sindaco di Torri, Alberto Vedovelli «uno studio di fattibilità. In questo modo, si potranno capire definitivamente le vere necessità locali, oltre che se sia utile ed opportuno potenziare l’esistente strada, potenziare altri sistemi di trasporto o, effettivamente, fare una nuova strada, alternativa alla Gardesana. Ad una via a metà collina con un certo impatto ambientale comunque eravamo e siamo contrari». Non resta che stare a vedere cosa proporranno i tecnici nello studio di fattibilità.

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