Sono stati annunciati alla Bit, presso lo Stand dello Regione Veneto, alla presenza dei maggiori interlocutori della promozione turistica della Regione e i rappresentanti di alcune Compagnie Aeree, che apriranno nuovi collegamenti dallo scalo scaligero con lastagione primaverile (fine marzo-inizio aprile 2010), i driver di sviluppo dello scalo scaligero su cui si farà leva per raggiungere gli obiettivi di crescita nel medio periodo, entro cioè il 2014. Nonostante la grave crisi congiunturale che affligge il settore e che ha portato ad una contrazione significativa dei volumi di traffico anche al livello europeo (-9,9% nel 2009 verso lo stesso valore del 2008 -dati Eurocontrol), l’Aeroporto Catullo di Verona punta ad una crescita media del 7% nei prossimi quattro anni per arrivare ad un traffico di 4,5 milioni di passeggeri nel 2014. Oggi il valore del traffico gestito dallo scalo si attesta sul valore annuo complessivo di 3.065.968.Secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) i flussi internazionali riprenderanno a crescere, anche se a tassi più contenuti rispetto alla media annua (+4,5%) attesa per il periodo.L’oscillazione prevista è tra +1 e +3%, in stretta relazione con le incertezze che persistono su entità e modalità della ripresa. Nel caso specifico dello scalo di Verona, i valori di crescita positivi degli ultimi mesi, confermati dai dati di traffico di gennaio, in linea con le previsioni, sono incoraggianti.E’ stato evidenziato come, nel piano di sviluppo, le stime d’incremento di traffico sullo scalo siano strettamente correlate ad un ampliamento delle infrastrutture di accoglienza dei passeggeri e di movimentazioni dei vettori con un investimento complessivo di 78 milioni di euro, sfruttando le potenzialità di crescita dell’aeroporto fino a quattro volte superiore all’attuale capacità, dopo il cambio di status da militare a civile avvenuto nel 2008 che ha dato il via ad una progressiva conversione degli spazi da militari a civili.Lo sviluppo infrastrutturale è uno dei driver del cambiamento profondo che sta interessando lo scalo, finalizzato a differenziare il flusso di passeggeri: in questo modo l’utenza business troverà un servizio allineato con le sue esigenze, mentre al viaggiatore low cost verrà offerto un servizio differente in base alle sue specifiche necessità. In particolar modo, già da quest’anno, sarà dedicato un terminal al traffico low cost, oltre al potenziamento delle aree commerciali, dei servizi e dei parcheggi sempre dedicati al segmento low cost.La diversificazione dei flussi di transito, attraverso infrastrutture e servizi specifici per le diverse utenze, consente da un lato di essere sempre in linea con le esigenze del passeggero, dall’altro offre l’opportunità al Catullo di porsi in modo totalmente innovativo e primo in assoluto in Italia per quanto concerne la dinamica dei piani tariffari, istituendo due contratti di programma distinti per compagnie tradizionali elow cost che seguono logiche diverse. Nel primo caso, allo sviluppo del traffico seguono incrementi proporzionali di investimenti per supportare con le infrastrutture le crescenti esigenze di servizio(Vip Lounge, aree check in, impianti di smistamento bagagli, aree imbarco, fingers, mezzi di rampa, ecc.) e quindi in prospettiva tariffe crescenti a carico dei vettori. Nel secondo caso, fornendo ai passeggeri solo i servizi essenziali (self/web check-in, drop off bagagli, non utilizzo dei fingers, non utilizzo di mezzi per imbarco e sbarco, ecc) oltre ad un effetto di maggiore saturazione dell’operatività aeroportuale, si verifica un più razionale effetto di economie di scala complessive, tali da determinare un decremento tariffario al crescere dei volumi. Quanto proposto sarebbe una novità assoluta in Italia, dove il tema delle tariffe aeroportuali è tra l’altro in una situazione di stallo da anni.E’ evidente quindi che la trasformazione riguarda non solo le infrastrutture ma la natura stessa dello scalo: si guarda alla crescita del segmento low cost come ad un fattore chiave dello sviluppo. Attualmente la componente charter pesa sul totale del traffico per il 31%, la linea il 56% e il low cost il 12%. Il traffico charter è il segmento che hamaggiormente risentito della crisi data la sua esposizione all’andamento dei flussi turistici. Per questo si lavora all’attuazione di nuove alleanze commerciali, che vedono una forte apertura alla componente low cost, segmento peraltro già presente nello scalo. Con la stagione primaverile riprenderanno i collegamenti low cost di Vueling per Barcellona, di Germanwings per Colonia e Transavia per Amsterdam.Lo scalo rimarrà interessato da un mix di tipologie di traffico, come gli è connaturale, movimentando flussi di traffico tradizionale oltre che charter, che rimangono segmenti estremamente importanti per il suo sviluppo. In conferenza stampa, a conferma di ciò, sono stati annunciati i nuovi collegamenti con Casablanca, snodo di collegamento per tutta l’Africa Atlantica, operati da RAM (Royal Air Marocco) dal 28 Marzo 2010 cheservirà Verona senza scalo con tre voli settimanali e i collegamenti con Yerevan (Armenia), meta leisure e business, operati dalla Compagnia Air Italy. Restano trainanti per lo scalo Air Dolomiti e Air Italy, che hanno scelto Verona come base di riferimento.Un altro elemento cardine del piano di sviluppo è la volontà dell’aeroporto di fungere da soggetto aggregatore nella promozione turistica del territorio a livello internazionale, fondata sulla consapevolezza che una promozione della rotta disgiunta dalla destinazione risulta, nel complesso mercato turistico internazionale, totalmente inefficace. Diventa quindi strategico promuovere l’Aeroporto di Verona quale accesso privilegiato alpatrimonio turistico del territorio che lo circonda: un’area che si estende dal Garda alle Dolomiti, con la provincia di Brescia e la Franciacorta a ovest, il Trentino con la valle dell’Adige e le sue Dolomiti a nord, Verona romana, con Romeo e Giulietta e l’Arena al centro,Vicenza con le stupende ville palladiane ad est e a sud Mantova, tesoro della cultura dei Gonzaga. E poi ancora Padova e Venezia, Bolzano ed il Sud Tirolo e Modena. Un territorio, che si attraversa in poco più di un’ora, seducente tutti i giorni dell’anno per le propria ricchezza di offerta di arte, cultura, sport, natura e antica tradizione enogastronomia. Solo attraverso un’azione sinergica del territorio e del suo aeroporto di riferimento, l’azione promozionale a livello nazionale e internazionale potrà esser veramente efficace.Ai vettori sono state poi annunciate altre novità che renderanno l’accesso allo scalo veronese fortemente appetibile: · L’apertura al mercato dell’handling aeroportuale, con ricadute positive legate ad una maggiore competitività delle tariffe e ad un conseguente effetto virtuoso tra i soggetti concorrenti nella ricerca continua del miglior rapporto qualità-prezzo del servizio.· Entro il 2010, grazie a migliorie infrastrutturali ormai in fase di completamento, saranno garantite le condizioni per offrire il rifornimento di carburante a costi molto più contenuti rispetto ad oggi, con notevole risparmio nei costi complessivi di accesso allo scalo. · Dal giugno 2010 il servizio di controllo del traffico aereo del CTR Garda verrà progressivamente preso in carico da Enav ( Ente Nazionale Assistenza al Volo ). Tale fatto comporterà un incremento della capacità dell’aeroporto Veronese a beneficio degli operatori aerei che vedranno esaudite con maggiore facilità le richieste di slot nei vari momenti dell’anno.Resta forte l’attenzione al servizio dato ai passeggeri: nel 2009, nonostante le notevoli efficienze organizzative introdotte, la custumer satisfaction del viaggiatore in transito resta su ottimi livelli e comunque migliorativi rispetto agli anni precedenti circa il servizio di assistenza del personale di terra, comfort, e qualità degli esercizi commerciali(superiore al 90% – fonte Trend Analysis 2005-2009 condotta sullo scalo veronese).
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Gli elementi cardine dello sviluppo saranno: strategia di diversificazione del traffico, nuove alleanze commerciali con forte apertura alla componente low cost, promozione delle rotte unitamente al patrimonio turistico del territorio, efficienze economiche-finanziarie che renderanno lo scalo fortemente competitivo.