mercoledì, Maggio 8, 2024
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In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte la città ricorda l’inventore del violino con una mostra eccezionale

Omaggio a Gasparo con cinque perle della liuteria mondiale

La città di Salò celebra Gasparo, l’architetto del suono. L’occasione è offerta dall’anniversario dei 400 anni dalla morte del geniale liutaio che ha forgiato il violino così com’è tuttora, universalmente riconosciuto come uno dei più grandi della storia. Gasparo ha costruito le migliori viole esistenti al mondo per il loro suono forte, pieno ed estremamente duttile. I suoi contrabbassi possiedono una profondità grandiosa e una rapidità di risposta incredibile.Ha dato il contributo decisivo all’elaborazione di violini perfetti, tanto da fornire ispirazione tecnica a Stradivari e Guarneri del Gesù. I suoi strumenti hanno soddisfatto le corti musicali più esigenti del Rinascimento e del primo Barocco con tutti i tipi di strumenti ad arco prodotti all’epoca. Quelli, rarissimi, che sono arrivati sino a noi sono custoditi in musei di tutto il mondo.E alcuni di questi giungono ora a Salò per la mostra «Gasparo, architetto del suono», curata da Flavio Dassenno (4-26 aprile, Sala dei Provveditori; tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; ingresso libero, informazioni allo 0365.296834). L’esposizione vuole essere l’amorevole omaggio della città natale al suo genio più famoso e costituisce, tra l’altro, il prologo della sezione del nascituro Museo della Città dedicata a lui e alla intensa storia musicale della capitale della Magnifica Patria.Nel suggestivo allestimento curato da Matteo Guardini verranno esibiti cinque strumenti. Cinque perle della liuteria. Tra questi ci sarà il mitico «Ole Bull», uno dei violini più belli e famosi del mondo, sicuramente il più misterioso e discusso. Solo la richiesta della città natale di colui che lo realizzò ha potuto superare clausole testamentarie severissime che ne impedivano qualsiasi movimento. L’Ole Bull torna in Italia in prima esclusiva mondiale dopo 400 anni dalla sua partenza. Il violino, custodito in Norvegia, nel museo di Berger, al quale lo donò la moglie dell’ultimo proprietario, il violinista e compositore da cui prende il nome, stupisce esperti e amatori per la perfezione liutaria e la meravigliosa decorazione della testa intagliata, dipinta e dorata.Le sue origini sono ancora sconosciute e la sua storia ha dell’incredibile. Tra l’altro sopravvisse a un naufragio e ciononostante rimase integro. Lo strumento, finemente decorato con preziosi arabeschi intarsiati, è caratterizzato da una testina di putto e da un angelo che impreziosiscono la sommità del manico. All’interno della cassa armonica il violino presenta un’etichetta che recita: «Gaspar da Salò in Brescia». Assieme a questo strumento preziosissimo si potranno ammirare il contrabbasso Colonna, uno dei sei esistenti attribuiti con certezza a Gasparo (recentemente acquistato dalla famiglia Biondo di Salò e concesso in comodato al Comune), una magnifica viola da brazzo della L-Bank Musikstiftung, una viola da gamba senza punte (nel mondo ne sono rimaste solo tre), un contrabbasso scovato nei magazzini del Museo degli strumenti musicali di Roma e la riproduzione dei quattro strumenti rimasti in stato di autenticità giacenti all’Asmolean Museum dell’Università di Oxford.In occasione dell’inaugurazione della mostra, domani alle 17.30, sarà presentato il volume «Gasparo da Salò architetto del suono» a cura di Flavio Dassenno. Alle 18 è previsto un momento musicale con Luca Ranieri, che per l’occasione suonerà una viola di Gasparo del 1580, e Gerardo Chimini al pianoforte. Nel pomeriggio, a cura del Circolo numismatico di Salò, ci sarà anche uno speciale annullo postale commemorativo. 

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