martedì, Maggio 7, 2024
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Affollata assemblea dopo l’intenzione espressa dall’assessore Gava di rivedere le schede regionali Il sindaco Girardi: «Attendiamo una risposta entro la fine del mese»

Ospedale, prognosi riservata

Imboccata la strada del dialogo per la sopravvivenza dell’ospedale caprinese. Alla luce, in particolare, delle dichiarazioni dell’assessore regionale Fabio Gava all’indomani dell’audizione, in commissione sanità a Venezia, degli amministratori pubblici caprinesi, appunto sul problema dell’ospedale. L’assessore alla sanità il 10 febbraio si è preso quindici giorni di tempo per «preparare una proposta di ricalibratura temporanea delle strutture ospedaliere di tutta l’Ulss 22» considerate le sentenze del Tribunale amministrativo regionale. «Una apertura verbale alla quale devono seguire i fatti», ha esordito l’altra sera il sindaco Maria Teresa Girardi di fronte ad una più che affollata assemblea pubblica. «Non siamo aperti alla trattativa, disponibili a un accordo per ottenere però dalla Regione la conferma che la struttura sanitaria del nostro paese deve certamente rimanere ospedale». «Non è sicuramente nostra intenzione perseguire con le battaglie legali, una volta però chiaramente definita la situazione di quale ruolo ritagliare all’ospedale montebaldino. Consideriamo l’assessore Gava una persona seria», ha detto infervorandosi il sindaco -«e gli diamo credito certi che prima della fine di febbraio ci darà una risposta positiva». L’assessore comunale Antonio Gaspari nel sottolineare «la scandalosa situazione» emersa nell’Ulss 22 ha evidenziato la necessità di «incalzare» l’assessore Gava e a non «mollare» per arrivare a regolarizzare la situazione sanitaria di Caprino prima delle prossime elezioni amministrative. Applausi sacrosanti per entrambi gli amministratori caprinesi in una sala stracolma con presenti, assieme a sindaci e amministratori pubblici dei Comuni ai limiti della piana caprinese, il presidente della Comunità montana del Baldo Luigi Castelletti, il presidente dell’Asco provinciale e rappresentante della Camera di Commercio Fernando Morando, il consigliere regionale Nadir Welponer, la vice presidente della commissione regionale sanità Margherita Miotto e il vice presidente del Consiglio regionale Gustavo Franchetto: gli unici rappresentanti della Regione accorsi all’assemblea pubblica nonostante l’invito fosse stato esteso all’intero staff politico regionale e provinciale con il solo assessore vento alla sanità Gava che si è premurato di giustificare l’assenza. Apprezzamenti per la tenace battaglia sostenuta dagli amministratori caprinesi, in particolare per il sindaco Girardi e l’assessore Gaspari, sono arrivati dagli esponenti regionali, con Welponer che ha criticato la programmazione sanitaria e rivolto parole dure nei confronti di Renato Piccoli dirigente sanitario dell’Ulss 22, pertanto l’indispensabile ricalibratura di fronte alle emergenze e alle sostanze del Tar, avvertendo di prestare la massima attenzione ora nella fase della trattativa con la Regione. «Grande esempio di dedizione al bene comune» per la Miotto è stata la determinazione con la quale gli amministratori caprinesi si sono battuti, con risultati che danno speranza in quanto non mancano le ragioni per difendere l’ospedale. «A cominciare», ha precisato la Miotto «dalla presenza di un territorio con specificità, in buona parte, montana e con alle spalle un indotto turistico: territorio quindi con le dimensioni e gli abitanti per giustificare un’ospedale per acuti. «L’altra condizione», ha proseguito «è comunque, che se si chiude Caprino bisognerebbe spostare gli ammalati di questa zona altrove. Oltre a non garantire il diritto alla salute su questo territorio non c’è oggi un ospedale che possa accoglierli in quanto Verona è già congestionata. E la via d’uscita suggerita a Gava, visto che nell’Ulss sono successi fatti nuovi, è quella di rivedere le schede ospedaliere». Proposta che l’assessore alla sanità ha accettato impegnandosi a farlo nel giro di una quindicina di giorni. «Mi auguro che sia così, altrimenti», ha detto all’assemblea la Miotto «provocheremo un Consiglio regionale straordinario, a quel punto indesiderabile in quanto Caprino diventerebbe un fatto regionale». Franchetto, nel precisare che la delibera regionale 3223 non è assolutamente un «totem intoccabile», ha fatto propria la richiesta di provocare un Consiglio regionale in caso in cui l’assessore Gava non tenga fede alle dichiarazioni oppure concluda con una risposta non soddisfacente alle attese. Un pensierino religioso, infine, quello del parroco don Emilio che ha ricordato come l’ospedale sia stato benedetto da monsignor Giuseppe Carraro nel 1966 e invitato a prestare la massima attenzione a non mandarlo in distruzione. Nel frattempo si è costituito, ad opera di un gruppo spontaneo di cittadini il comitato «Gruppo difesa salute» per elaborare iniziative e idee a supporto di quanto viene svolto in modo istituzionale.

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