venerdì, Maggio 3, 2024
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L'assessore alla sanità conferma: un intoppo tecnico allunga i tempi. I pensionati Cisl: «Speriamo non venga il Gabibbo». Magnani smentisce le voci per cui l'apertura slitterebbe di mesi

Ospedale: trasferimenti entro novembre

All’interno dei locali che prima o poi accoglieranno ambulatori medici, sale operatorie, letti e pazienti e sofisticate apparecchiature sanitarie, ora ferve ancora il lavoro di operai e tecnici. Il nuovo ospedale comprensoriale ad Arco, è ormai assodato, non entrerà in funzione entro ottobre, come annunciato nei mesi scorsi, ma neppure tra sei mesi, come voci preoccupate e insistenti sostengono. I trasferimenti dei reparti, assicura l’assessore provinciale Mario Magnani, inizierà entro novembre.È lo stesso Magnani a confermare le notizie, fino a ieri ufficiose, riguardanti la causa dell’ennesimo ritardo nell’apertura del cosiddetto monoblocco. Al momento del collaudo, l’impianto di condizionamento dell’aria ha mostrato dei problemi, non ha quindi ottenuto l’ok dei tecnici incaricati di verificarne la funzionalità e la ditta che l’aveva installato ha dovuto perciò rimetterci mano. Per l’assessore alla sanità niente più che un intoppo, di quelli in cui chiunque può inciampare nella realizzazione di qualunque opera pubblica o privata che sia. Altri dettagli Magnani non è stato in grado di aggiungere. Del resto l’argomento specifico non è di sua stretta competenza. Lo è invece dell’assessorato ai lavori pubblici, dove però, malgrado ripetuti tentativi, non siamo riusciti a contattare nè Grisenti, nè un dirigente autorizzato a parlare con la stampa. Peccato, perché nel frattempo le illazioni sui tempi di ultimazione dell’ospedale si sprecano e si accavallano. L’ultima è di ieri e viene dal sindacato dei pensionati Cisl (sempre molto attento rispetto alle questioni sanitarie). Il segretario di zona, Mario Prandi, scrive in una nota: «Sembrava proprio vero che finalmente si sarebbe posta la parola fine al penoso trascinamento riguardante questa struttura sanitaria nata vecchia, cresciuta male e comunque costosissima. Tutto il personale era stato allertato per un trasferimento verso metà ottobre, giusto in tempo per le elezioni. E invece niente!». È vero, tutti pensavano che i politici provinciali avrebbero fatto carte false pur di tagliare il nastro prima del 26: sai che spot! Ma no, risponde Magnani, «sarebbe stato ridicolo e strumentale fare l’inaugurazione una settimana prima delle elezioni». Se lo dice lui, ma avremmo voluto guardarlo in faccia mentre pronunciava queste parole, invece che sentirle per telefono, ché magari gli sfuggiva una smorfia di disappunto.Ridicola, secondo Prandi, è invece la vicenda del monoblocco: «Speriamo solo che qualcuno non chiami il Gabibbo, e che si possa evitare che sul nome di Arco si riversi un’ondata di sarcasmo per una vicenda che romai sta arrecando danni all’immagine della città e del Trentino». Ovviamente Mario Magnani non è dello stesso avviso: «Non è il mese di ritardo che fa la differenza e comunque posso garantire che non si tratta di un rinvio sine die: entro la fine dell’anno il nuovo ospedale sarà in attività».

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