Il tempo ha giocato al ribasso. Nemmeno le prenotazioni «last minute» hanno fatto il miracolo di invertire le non esaltanti previsioni della vigilia. Festività pasquali, a prima vista, sotto tono per il comprensorio turistico gardesano. Un test, alla luce delle prime indicazioni, che se dovesse concludersi come s’è avviato, sicuramente non si presenta di buon auspicio per una stagione turistica che già si annuncia ricca soprattutto di incognite. Perplessità e timori non mancano tra i proprietari delle strutture ricettive, legati in primo luogo al perdurare della crisi economica a livello europeo, con la conseguente riduzione dei consumi e delle spese e, all’orizzonte, il balenare di tutta una serie di nuove incertezze, senza dimenticare la concorrenza sempre più agguerrita. Le festività pasquali, primo ponte turistico dell’anno, arrivate in anticipo per la Pasqua «bassa», non hanno stimolato più di tanto gli operatori del settore. La prova è che il 20 per cento delle strutture alberghiere non ha aperto i battenti, posticipando l’inizio dell’attività al ponte della Liberazione del 25 aprile, quindi fra un mese. Chi invece ha dato il via alla stagione turistica rispettando il calendario tradizionale non è stato comunque premiato: un’apertura di certo non nel segno dell’ottimismo, e non solo per le non favorevoli condizioni meteo (ieri la giornata è partita benissimo, ma nel pomeriggio le nuvole l’hanno fatta di nuovo da padrone), ma in particolare per i non esaltanti segnali captati nel corso delle fiere promozionali che si sono svolte in queste settimane all’estero. «Nessuno ha sicuramente aperto», evidenzia un operatore dell’Alto Garda, «con la convinzione di arrivare a fare il tutto esaurito per la Pasqua, come in realtà avveniva negli anni delle vacche grasse. Importante era però vedere la risposta e capire l’orientamento e il comportamento della tradizionale clientela dell’area tedesca». E i primi segnali non appaiono tra i più convincenti. Chi sperava di riempire le stanze con il movimento di passaggio è rimasto deluso. «A salvarci in un certo senso», dice il figlio del proprietario dell’albergo Galvani di Torri, «sono state le prenotazioni all’ultimo minuto degli italiani». Che si sia trattato, tutto sommato, di una Pasqua «magretta» lo ammette anche Ruggero Brighenti, presidente degli albergatori d Brenzone. «Siamo riusciti ad affollare gli esercizi all’ultimo momento», puntualizza Brighenti che è anche proprietario dell’hotel Rely, «grazie a una clientela ormai fidelizzata. E’ comunque indispensabile puntare a progettare nuove manifestazioni annuali di richiamo», dice l’albergatore, «sulla falsariga di quelle tradizionali, per fermare i turisti». Una flessione di presenze, rispetto allo scorso anno, anche nelle strutture ricettive all’aria aperta. «A causa soprattutto del tempo», precisano al campeggio S. Benedetto di Peschiera, risultato mèta per queste festività di numerosi camperisti arrivati dalla Toscana; «ma anche di chi ha preferito i bungalow». All’insegna del tutto esaurito invece all’hotel Le Torri del Garda di Albisano, con stanze al settanta per cento occupate da turisti tedeschi. «E pensare», fa presente il direttore Marco Casarola, «che fino all’inizio della settimana scorsa le stanze prenotate non superavano un quarto della nostra potenzialità ricettiva». Il traffico veicolare è risultato intenso sulle strade del Garda seppure con una Pasqua bagnata. La pasquetta è stata tutto sommato all’insegna del sole, con il settanta per cento dei veicoli circolanti targati Germania e Austria. Il problema è che per la maggior parte dei turisti si è trattato di una vacanza «mordi e fuggi».
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Il primo «ponte» dell’anno. Più ombre che luci nei bilanci degli operatori gardesani: prevale la vacanza «mordi e fuggi». Maltempo e prospettive incerte: i tedeschi non hanno fatto il miracolo