domenica, Maggio 5, 2024
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Riconoscimento alla Betonrossi di Piacenza che all’inizio dell’anno ha avviato un impianto a Ca’ Isidora. Una nuova centrale per la produzione di calcestruzzo da impiegare nell’edilizia

Premio per tecnologia e rispetto dell’ambiente

Non solamente turismo , agricoltura, parchi divertimento e terme, a Lazise. Ma anche insediamenti industriali e artigianali di tutto rispetto. Uno fra tutti: la centrale di betonaggio della Betonrossi Spa con sede a Piacenza e con una importante e nuovissima filale in località Cà Isidora, sulla provinciale Verona-Lago, subito dopo il macello. Su un’area di circa ottomila metri quadrati è stata attivata una centrale di betonaggio per la produzione di calcestruzzo da impiegare nell’edilizia. Ha una superficie coperta di 1.600 metri quadrati di cui 200 destinati a uffici e laboratori mentre 1.400 sono occupati dall’impiantistica. È in funzione dalll’inizio dell’anno e ha già acquisito un premio di tutto rilievo: il primo posto come modello produttivo avanzato di ultima generazione basato su una innovazione tecnologica e di sicurezza, nonchè del rispetto ambientale, di primordine. Sicuramente il primo a livello europeo. Proprio per questo si è portato a casa il primo premio assegnato dall’Atecap (Associazione dei produttori italiani di calcestruzzo). Ogni giorno da Cà Isidora partono per i cantieri edili della zona una sessantina di betonpompe (autobetoniere) cariche di calcestruzzo liquido. Si producono quindi, in media dai 300 a 500 metri cubi di calcestruzzo al giorno. L’impianto per ora è sottostimato essendo ancora in fase di avvio e rodaggio. Entro la fine dell’anno potrà produrre un ulteriore 30 per cento in più del calcestruzzo ora realizzato. L’impianto è completamente automatizzato a mezzo di sei postazioni video e un solo operatore svolge tutte le funzioni atte alla realizzazione del calcestruzzo liquido. Dai due silos di ghiaia, su nastro trasportatore, si dipartono le necessarie quantità di materia prima che vengono miscelate con cemento e acque: in un minuto viene prodotto calcestruzzo per un metro cubo. L’operatore dall’ufficio dispone il carico nell’autobetoniera e a fine lavorazione invia direttamente all’autista la bolla di consegna. «È tutto programmato e preordinato»,spiega Ermanno Zeni, «l’operatore che di fatto prepara il calcestruzzo e se il peso o la ghiaia sono al di sotto della quantità standard, non inizia la lavorazione. Sono venuti ormai da tutto il mondo a vedere l’impianto di Lazise: dai giapponesi, ai tedeschi, agli africani». Alla Betonrossi funziona, inoltre un attrezzato laboratorio, i cui tecnici provvedono alla realizzazione delle «ricette di carico», ovvero alla preparazione tecnica delle miscele da produrre nell’impianto di betonaggio. Nel laboratorio operano un ingegnere e un geometra, che analizzano le capacità granuletiche della materia prima e verificano le campionature del calcestruzzo prodotte per i singoli cantieri. Gli stessi vengono quindi stagionati e collocati sotto la pressa di rottura per le verifiche tecniche più disparate. Il nuovo impianto Betonrossi è ad emissione zero con riciclo totale di acqua conosciuto a livello mondiale con la espressione tecnica «no waste plant», sconosciuta ai non addetti ai lavori ma che rappresenta per la nostra provincia e per la realtà gardesana una delle imprese più ecologiche possibili e per contro di più elevato standard industriale e tecnologico.

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