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Una cena al golf tra amministratori di due paesi per fare il punto sull’impianto di Prada. Ci sono 400mila euro per l’acquisto e i primi lavori

Prossima estate, in seggiovia

Se li è portati tutti al golf. Ma mica per giocarci una partita. Anzi, no: la partita c’è, ed è di quelle che contano davvero, ma il golf non c’entra: qui c’è di mezzo il futuro di Prada, sul Monte Baldo, e per fare il punto della situazione l’avvocato Marco Bisagno, presidente della società Prada Costabella, impegnata a rimettere in funzione gli impianti di risalita chiusi da qualche anno, ha convocato per una cena alla club house del golf Cà degli Ulivi di Marciaga i consiglieri comunali di Brenzone e di San Zeno di Montagna. Pagando un euro sull’altro di tasca propria, mica coi quattrini della cabinovia. Quattrini che peraltro cominciano a farsi consistenti, perché la Camera di Commercio ha aperto i cordoni della borsa stanziando 150 mila euro, mentre i consigli comunali dei due comuni cointeressati agli impianti hanno deliberato una fidejussione di 75 mila euro ciascuno, consentendo di raggiungere la copertura dei 400 mila euro totali necessari per liquidare la Prada srl, precedente proprietaria degli impianti di risalita, e di fare un po’ di cassa per i lavori di riapertura. «Credo vada sottolineato», dice Bisagno, «come i soci della Prada srl abbiano accettato di effettuare la cessione ricevendo in origine soltanto 150 mila euro. Per il resto si sono fidati della mia parola, rinunciando perfino all’iscrizione dell’ipoteca. Adesso, grazie alle decisioni assunte dai comuni e dalla Camera di commercio, siamo in grado di onorare puntualmente l’impegno». Fiducia: è questo l’elemento di traino della cordata guidata da Bisagno, che ha al suo fianco l’ex sindaco Cipriano Castellani per il comune di San Zeno di Montagna e poi Luigi Giramonti e Carlo Veronesi per il comune di Brenzone. «Godiamo della fiducia dei sindaci», afferma l’avvocato, «dei consiglieri comunali, degli ex proprietari, delle comunità locali, dei volontari che in questi giorni hanno effettuato una completa pulizia dell’area. Vediamo crescere un grande consenso. Questo ci ha permesso di compiere dei passi importanti, dall’acquisto all’incarico a un tecnico trentino, l’ingegner Giovanni Caset, per ottenere le autorizzazioni per la riapertura, alla sottoscrizione della domanda di revisione presso il ministero dei Trasporti, all’interessamento dell’assessore provinciale alla viabilità Alberto Martelletto, che ha dimostrato apprezzamento per quanto stiamo facendo. A tutti questi soggetti vogliamo dimostrare che la fiducia è stata ben risposta». E perché sia evidente che l’operazione sta andando avanti secondo i programmi, in Prada è comparso un cartello: «Riaprono gli impianti. Estate 2005». L’appuntamento è esplicito: fra un anno si potrà tornare a salire sulle cime con gli impianti. Quanto agli amministratori locali, sembra che condividano l’entusiasmo del presidente. «Il fatto che all’invito dell’avvocato Bisagno abbiano risposto in massa i consiglieri di San Zeno di Montagna e di Brenzone», dice Adriano Peretti, sindaco di San Zeno, «dimostra senza ombra di dubbio la grande attenzione che stiamo rivolgendo a quest’iniziativa. È un’attestazione di stima al lavoro svolto dal consiglio di amministrazione». E sulla stessa lunghezza d’onda s’è espresso per Brenzone il consigliere Enrico Nascimbeni: «L’impegno dell’avvocato Bisagno, dei suoi collaboratori e dei colleghi consiglieri di San Zeno di Montagna», ha detto, «ci conferma nell’idea che si tratti di un’iniziativa molto concreta a favore della valorizzazione del nostro territorio». All’estate 2005, dunque. Magari con una nuova cena: sul Baldo, stavolta.

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