sabato, Dicembre 2, 2023
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«Proteggete la nostra clientela, please»

Sul Gar­da trenti­no l’an­no 2002, tur­is­ti­ca­mente par­lan­do, era sta­to «sal­va­to» dagli ingle­si. Alla con­ta finale s’era infat­ti reg­is­tra­ta una leg­geris­si­ma fles­sione delle pre­sen­ze totali. Ma ci si era subito anche accor­ti che se la «deba­cle» del mer­ca­to tedesco (in crisi eco­nom­i­ca ver­tig­i­nosa) non fos­se sta­ta bilan­ci­a­ta da un con­sid­erev­ole incre­men­to dei tur­isti bri­tan­ni­ci, quel­la fles­sione sarebbe sta­ta un aut­en­ti­co flop. Ora — men­tre gli alberghi si prepara­no alle preno­tazioni del­la prossi­ma sta­gione — ci si accorge di un nuo­vo ter­ri­bile fat­tore che potrebbe dete­ri­o­rare anche il fronte inglese: i ven­ti di guerra.Non è la soli­ta inven­zione degli oper­a­tori locali per pianger­si addos­so. I ven­ti di guer­ra, che sof­fi­ano anche in Europa, pos­sono con­dizionare pesan­te­mente anche un’e­cono­mia tur­is­ti­ca come quel­la garde­sana, da sem­pre ritenu­ta un’«isola felice». Sono ormai decine le let­tere che le agen­zie tur­is­tiche bri­tan­niche han­no ind­i­riz­za­to agli alber­ga­tori e agli oper­a­tori del Gar­da, richia­man­doli alla mas­si­ma atten­zione sul fronte del­la «sicurez­za». Ne abbi­amo tradot­to una (di cui ripor­ti­amo l’o­rig­i­nale nel­l’im­mag­ine) che ben fotografa il clima:«Siamo sicuri — scrive un’a­gen­zia inglese ad un alber­ga­tore rivano — che Lei con­di­vide la nos­tra opin­ione: salute e sicurez­za dei cli­en­ti devono sem­pre essere una pri­or­ità. Gli atti di ter­ror­is­mo e la situ­azione odier­na con l’I­raq rap­p­re­sen­tano un peri­co­lo in ogni momen­to e in ogni pos­to del mon­do. Inoltre pare che in alcu­ni casi pro­prio le strut­ture uti­liz­zate da vis­i­ta­tori stranieri siano prese di mira dai ter­ror­isti. Noi, pro­prio per questo moti­vo, dob­bi­amo essere estrema­mente vig­ili ed atten­ti ad ogni poten­ziale peri­co­lo. Quin­di chiedi­amo a Lei, assieme a tut­ti nos­tri for­n­i­tori di servizi, di aggiornare i suoi dis­pos­i­tivi di sicurez­za, in modo che pos­sa essere sod­dis­fat­to d’aver adot­ta­to ogni pre­cauzione per la pro­tezione dei cli­en­ti e, allo stes­so modo, del­lo staff.Le sug­ge­ri­amo anche di pren­dere con­tat­to con l’au­torità di gov­er­no e la , per ottenere ogni pos­si­bile sug­ger­i­men­to in mer­i­to alle pre­cauzioni di sicurez­za che pos­sono essere adot­tate. Apprezzer­e­mo molto la sua com­ple­ta coop­er­azione in questo impor­tante frangente, sem­pre che non abbia già provveduto».Cosa sig­nif­i­cano let­tere di questo tenore? Sem­plice­mente che le agen­zie bri­tan­niche gradi­reb­bero sis­te­mi d’al­larme negli hotels e mag­a­ri forme di «secu­ri­ty» nelle hall?Probabilmente no. E impro­poni­bile pen­sare — nel­la grande con­fu­sione esti­va garde­sana — ad un tur­is­mo «blinda­to». Molto più prob­a­bil­mente le rac­co­man­dazioni delle agen­zie agli oper­a­tori nos­trani ser­vono, a chi le scrive, per mostrare ai poten­ziali cli­en­ti un inter­es­sa­men­to «atti­vo» sul frone del­la sicurez­za. Bisogna immag­i­nar­si, quin­di, una clien­tela inglese titubante, tim­o­rosa, pau­rosa di quel­lo che potrà suc­cedere a met­ter­si in viag­gio in un cli­ma di guer­ra. Quelle let­tere — dicono insom­ma gli oper­a­tori nos­trani a cui sono indiz­zate — potreb­bero essere l’estremo ten­ta­ti­vo dei tour oper­a­tor ingle­si di bloc­care dis­dette e rip­ie­ga­men­ti del­la clientela.C’è da essere pre­oc­cu­pati.

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