lunedì, Maggio 29, 2023
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Riserva al Frassino, incognita Tav

Il laghet­to del Frassi­no come la ris­er­va nat­u­rale regionale foce del­l’Ison­zo? È questo l’o­bi­et­ti­vo al quale pun­tano gli ammin­is­tra­tori di Peschiera, e in par­ti­co­lare l’asses­sore al ter­ri­to­rio e alle politiche comu­ni­tarie Michele Per­belli­ni, che sta lavo­ran­do al prog­et­to per il quale ha coin­volto sia la Provin­cia che il . «Nel novem­bre scor­so ho vis­i­ta­to la ris­er­va friu­lana insieme all’asses­sore provin­ciale Gilber­to Poz­zani e a Cesare Avesani, biol­o­go e diret­tore del Par­co Natu­ra Viva», spie­ga Per­belli­ni, «e pos­so affer­mare che è questo il mod­el­lo al quale ci sti­amo ispi­ran­do per il recu­pero e la riqual­i­fi­cazione del laghet­to del Frassi­no già indi­vid­u­a­to come Sic, cioè sito di inter­esse comu­ni­tario». La ris­er­va nat­u­rale foce del­l’Ison­zo inter­es­sa la parte finale del cor­so del­l’omon­i­mo fiume (cir­ca 15 chilometri) nei ter­ri­tori dei Comu­ni di Staran­zano, Fiu­mi­cel­lo, San Canz­ian d’Ison­zo e Gra­do per com­p­lessivi 2350 ettari (di cui 1098 di mare). «Si trat­ta di un’area pro­tet­ta, con numerosi ambi­en­ti che ospi­tano flo­ra e fau­na di specie rare o poco fre­quen­ti a liv­el­lo regionale e nazionale; a Fiu­mi­cel­lo è sta­ta rica­va­ta una cosid­det­ta area attrez­za­ta real­iz­zan­do inter­ven­ti di riqual­i­fi­cazione ambi­en­tale, con pista , strade ster­rate, aree con panche e tavoli per pic-nic». «Ma la ris­er­va», sot­to­lin­ea Per­belli­ni, «è anche sede di un nuo­vo Cen­tro vis­ite del­l’Iso­la di Cona, con un per­cor­so che con­sente al vis­i­ta­tore di sco­prire i suoi ambi­en­ti più inter­es­san­ti attra­ver­so pan­nel­li esplica­tivi ed alles­ti­men­ti mul­ti­sen­so­ri­ali e mul­ti­me­di­ali; un Cen­tro vis­ite che ospi­ta la foreste­ria, una stazione bio­log­i­ca, la sala proiezioni e il lab­o­ra­to­rio didat­ti­co des­ti­na­to all’e­d­u­cazione ambi­en­tale». «Ed è questo il prog­et­to che inten­di­amo real­iz­zare nel nos­tro laghet­to del Frassi­no, che ci auguri­amo diven­ti presto un rifer­i­men­to pre­ciso per le attiv­ità non solo di pro­tezione e recu­pero ma anche di edu­cazione ambi­en­tale», rib­adisce deciso l’asses­sore. «Per far tut­to questo affider­e­mo, quan­to pri­ma, un incar­i­co uffi­ciale ad una com­mis­sione tec­ni­ca che dovrà stu­di­are lo sta­to attuale di eccel­len­za di questo stra­or­di­nario sito, con il mon­i­tor­ag­gio delle specie che lo popolano, alcune delle quali, è bene ricor­dar­lo, nid­i­f­i­cano solo qui; la situ­azione delle costruzioni pri­vate esisten­ti; le modal­ità di real­iz­zo di quest’area pro­tet­ta in sin­er­gia con altre isti­tuzioni, inclusa l’U­nione euro­pea che prevede pre­cisi fon­di per realtà uniche e par­ti­co­lari come ques­ta». Un polo di attrazione nat­u­ral­is­ti­ca «e quin­di tur­is­ti­ca sen­za, però, far­lo diventare un doppi­one di ; il sup­por­to eco­nom­i­co isti­tuzionale di cui dovrem­mo usufruire non sarà altro che il mez­zo per dar vita alla ris­er­va che dovrà, una vol­ta real­iz­za­ta, cam­minare con le sue gambe, con­tribuen­do, gra­zie alla sua eccel­len­za ambi­en­tale, a fare di Peschiera una meta da priv­i­le­gia­re tut­to l’an­no». Un inter­ven­to impor­tante sul quale incombe, tut­tavia, un grosso inter­rog­a­ti­vo: il pas­sag­gio del­la nuo­va lin­ea fer­roviaria ad , par­al­le­lo all’au­tostra­da, a dis­tan­za ravvi­c­i­na­ta dalle acque del laghet­to, potrebbe infat­ti seri­amente com­pro­met­tere la ris­er­va. «Le pre­oc­cu­pazioni non man­cano», con­fer­ma Per­belli­ni, «sia per il trac­cia­to in sé stes­so, che dovrebbe pas­sare a poche centi­na­ia di metri dal laghet­to, che per il cantiere pre­vis­to per quest’­opera e annun­ci­a­to del­la dura­ta di sei, sette anni. Andiriv­ieni di mezzi pesan­ti, polveri in sospen­sione in un ambi­ente dal­l’e­qui­lib­rio bio­logi­co del­i­catis­si­mo e via dicen­do: è uno dei motivi per cui Peschiera con­tin­ua ad insis­tere per­ché il pas­sag­gio di ques­ta infra­strut­tura ven­ga riv­is­to».

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