Uno dei gioielli più preziosi del patrimonio storico e architettonico nazionale. La conferma del valore della piazzaforte arilicense arriva da Roma, dove l’agenzia del Demanio ha presentato alle massime autorità del Paese «Il censimento del patrimonio immobiliare dello Stato»: oltre 700 mila beni, accuratamente schedati. Tra questi il Demanio ne ha identificati 2500 «ad alto potenziale di valorizzazione»: un elenco ristretto in cui rientrano le strutture della Fortezza di Peschiera.Umberto Chincarini, il sindaco, era tra gli invitati alla presentazione del censimento «che a quanto pare è stato fatto per la prima volta in modo così dettagliato. Adesso che il quadro è chiaro, l’auspicio è che sia più semplice arrivare a decisioni sulle destinazioni di immobili che altrimenti rischiano di restare chiusi e inutilizzati per anni». Prima conseguenza di quanto emerso a Roma la «missione, lunedì alle 10 a Venezia, alla Soprintendenza regionale, di una delegazione del Comune. Ne farà parte anche il progettista incaricato della redazione del Piano di area territoriale intercomunale (Peschiera con Castelnuovo).«Sono sempre molto cauto e conoscendo i tempi della burocrazia non credo vedremo tanto in fretta chissà quali decisioni. Certo, rispetto al silenzio di prima, quello che è accaduto è già qualcosa. E lunedì spero che si inizierà a ragionare sul nostro patrimonio storico architettonico, su cui va fatto un preciso distinguo: da un lato», sottolinea Chincarini, «ci sono gli edifici realizzati dagli austriaci nel centro storico, all’interno della cosiddetta “piazzaforte” che proprio per questo è vincolata nel suo complesso». «Queste costruzioni potranno essere oggetto dei “progetti di valorizzazione del centro storico” e messe “a reddito”: non potranno essere vendute ma date in gestione. Sul come e per quale fine, dalla sede universitaria di cui si è parlato ad altre soluzioni, decideranno Stato, Comune e gli eventuali privati coinvolti».Diversa la situazione dell’area di Borgo Secolo esterna all’area vincolata e che può essere ceduta. «Anche in questo caso, però, l’interlocutore deve rapportarsi con il Comune che potrà dare indicazioni. Rimane fermo il fatto che le decisioni finali sono prese a Roma».La novità riguardo ai beni demaniali porta il sindaco a soffermarsi anche sulla Palazzina storica: l’edificio, in parco Catullo, è in concessione al Comune. «Storico» lo è per aver ospitato, l’8 novembre 1817, il convegno interalleato che decise la resistenza sul Piave e le sorti della prima guerra mondiale.«Ci prepariamo a celebrare il 90° anniversario dell’evento. Il Comune ha e intende mantenere la concessione della Palazzina che in questi anni ha richiesto interventi di manutenzione e conservazione. L’ultimo dovrebbe partire la prossima settimana: la Soprintendenza», conclude Chincarini, «ha finalmente definito il colore per la ritinteggiatura esterna».
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Il sindaco Chincarini: «Magari la burocrazia imporrà i suoi tempi, ma rispetto al silenzio di prima questo è un passo avanti»