lunedì, Maggio 6, 2024
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Una tesi di laurea riporta l’interesse sul luogo di culto della frazione. La chiesa di Rivoltella resta nell’oblìo malgrado i suoi preziosi affreschi

S. Zeno, tesoro dimenticato

Almeno in parte, la storia della chiesetta di San Zeno di Rivoltella potrebbe essere riscritta. Grazie ad una tesi di laurea in Storia dell’Arte «l Dams di Bologna, presentata dal giovane rivoltellese Matteo Zambolo, sono emerse alcune novità, suffragate da testimonianze e documenti.Innanzi tutto la costruzione della piccola chiesa, che si trova nei pressi del cimitero e non molto pubblicizzata nonostante i suoi affreschi e l’importanza storico-architettonica, viene fatta risalire da Zambolo attorno al 1100 (dunque in stile romanico). A questa data si erano già avvicinati, a dire il vero, anche gli studiosi locali Giusepe Tosi e Luigi Beschi, mentre qualcun altro invece aveva azzardato che potesse essere il 1580.Quanto agli affreschi, sottolinea il neolaureato rivoltellese, in un documento comunale viene fatto risalire al 1300 la loro realizzazione. Insomma, un «rebus».Gli affreschi – spiega ora Zambolo – raffigurano la Beata Vergine molto venerata nei secoli che risale al 1300 e le figure di due santi che risalgono invece al 1100». In base alla comparazione stilistica con altri affreschi di chiese vicine, queste opere sono proprio di quell’epoca in quanto sono sempre presenti le figure di «due santi che predicano».Sono venute alla luce nel 1988 grazie ai restauri della Soprintendenza di Brescia e oggi stanno discretamente bene. San Zeno, lunga 21 metri e larga 13,25 m., è probabilmente sorta sulle fondamenta di una villa romana, in quanto si inserisce lungo la via Gallica.A dare man forte al neolaureato desenzanese ci sono le conferme di studiosi, fra cui il docente del Dams di Bologna, professor Fabrizio Lollini, che ha convenuto sulle sue risultanze.Purtroppo, si diceva, l’antica chiesa di San Zeno è poco conosciuta e valorizzata, apre i battenti solo il sabato e la domenica, non ci sono cartelli che ne indichino il sito. Considerazioni che lo stesso studente ha riportato nella sua tesi di laurea: «dimenticata perché in questo lento incedere degli anni nessuna risonanza è stata data alla scoperta degli affreschi e poca importanza al luogo che restava sconosciuto alla gran parte degli stessi rivoltellesi».

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