domenica, Maggio 5, 2024
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Nel nuovo municipio sarà ricordata una figura storica del paese

«Sala Ragnolini» rende omaggio al consigliere vogatore e capocontrada

La sala consiliare del nuovo municipio di Garda verrà intitolata ad Andrea Ragnolini, consigliere per quattro mandati, in carica anche al momento dell’improvvisa scomparsa, nel novembre ’96. La proposta viene dal sindaco Davide Bendinelli ed è al primo punto dell’ordine del giorno della seduta consiliare programmata per la sera di domani alle 21. È la prima volta che il Consiglio comunale di Garda torna a riunirsi dopo la burrascosa riunione di fine settembre. In quell’occasione Bendinelli aveva fatto allontanare dall’aula il predecessore Giorgio Comencini, oggi consigliere d’opposizione, quando questi aveva voluto riprendere la parola in merito a un argomento sul quale si erano già pronunciati con dichiarazione di voto sia il capogruppo di minoranza Beniamino Zermini che lo stesso primo cittadino. Nel parapiglia che ne era nato erano ruzzolati per terra sia l’ex sindaco che un agente della polizia municipale. Entrambi si erano fatti accompagnare al pronto soccorso per farsi medicare escoriazioni e lussazioni. I giorni successivi videro reciproci scambi di accuse di arroganza fra maggioranza e minoranza. Ora si torna dunque al confronto consiliare, con una dozzina di punti all’ordine del giorno, fra i quali figurano l’approvazione del calendario definitivo del Natale tra gli olivi, l’adozione del regolamento edilizio per l’installazione di infrastrutture di telecomunicazione e il riconoscimento della Pro loco. Ma come s’è detto, la riunione si aprirà con la proposta di intitolare l’aula civica alla memoria di Andrea Ragnolini, figura «storica» della vita amministrativa gardesana, quattro volte consigliere comunale, sempre sui banchi della minoranza, rappresentando prima il gruppo Psi e poi la lista civica Con Garda, della quale fu tra i fondatori. «La scelta» dice Bendinelli «è motivata dalla volontà di rendere un doveroso omaggio ad una persona che si è distinta nella vita politica e sociale della nostra comunità, a un uomo che ha dato tanto per il suo paese». Quella di Ragnolini è stata un’esperienza politica generosa e passionale: alcune sue battaglie consiliari restano memorabili. Nei suoi interventi usava un linguaggio spontaneo e colorito. Ne è un esempio il «fra dieci lune vedremo che sarà sul podio» con cui in una delle sue ultime riunioni consiliari preannunciava l’apertura della lunga campagna elettorale che avrebbe condotto al rinnovo amministrativo del ’97. Anche la sera prima che il suo cuore cedesse di schianto aveva partecipato a una seduta in consiglio. Nella riunione successiva alla sua scomparsa il suo posto in aula venne onorato con un mazzo di garofani rossi, in ossequio alla sua militanza socialista. E un omaggio informale gli venne tributato anche a ferragosto del ’97, nel giorno del palio delle contrade. Perché del palio Andrea Ragnolini era da anni protagonista. Prima come vogatore, poi come capocontrada del Porto, rione che ha condotto più volte alla vittoria. Non c’era dunque solo la politica ad infiammare la passione civile di quest’uomo.

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