venerdì, Ottobre 4, 2024
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Esposizione di fotografie d’epoca per ricordare una vicenda tragica di fine guerra

Salvate «Remount Blue»Memorie in fondo al lago

Tornano, dopo 63 anni, gli anfibi di guerra a Torbole sul Garda. Il merito è tutto del locale gruppo culturale che fino a domenica 15 terrà aperta la mo-stra fotografica «Remount Blue 1945 – Dal Tirreno al Garda con la Decima Divisione da Montagna».«Remount Blue» era il nome in codice dell’azione portata avanti dal 3° battaglione dell’86° Reggimento della de-cima divisione da montagna, l’unità militare statuni-tense che, dopo una duro e sanguinoso scontro nelle gallerie del Garda prima e poi in paese, entrò a Torbole il 30 aprile 1945. Si tratta di 31 pannelli con 180 fotografie che illustrano la campagna militare della decima divisione iniziata a Livorno nel gennaio 1945 e proseguita a Villafranca, Verona e quindi sul lago di Garda con combattimenti, leggeri,anche a Bardolino prima dello scontro finale di Torbole.Americani costretti a rallentare la marcia di liberazione perché i tedeschi nella fasi concitati della ritirata avevano fatto saltare le gallerie della Gardesana orientale nei pressi di Tempesta. L’unica possibilità per la decima Divisione da Montagna di proseguire e portare armi a aiuti ai commilitoni in avanscoperta e alle prese con le ultime resistenze dei militari tedeschi era quella d’aggirare gli uomini del Reich con lo sbarco a Torbole a bordo dei mezzi anfibi Dukw. La notte del 30 aprile del 1945 dal porto di Malcesine partirono tre mezzi nautici degli Stati Uniti ma purtroppo uno dei Dukw affondò trascinando alla morte, in fondo al lago, 24 soldati americani, tutti tra i 18 e i 23 anni. Quella notte solo uno dei militari che era a bordo del mezzo, il caporale Thomas Hough dell’Ohio, riuscì a salvarsi prima aggrappandosi ad un pezzo di legno e poi grazie all’aiuto di due compagni che andarono a prenderlo in mezzo al lago anche se i tedeschi sparavano loro addosso. Due giorni dopo la guerra finì, per sempre.L’anfibio affondò perché era troppo carico: trasportava 25 uomini, un cannone da 74 millimetri, mitragliatrici e mu-nizioni per un peso di quasi 10mila libbre rispetto alle 5mila consentite. Nell’ottobre del 2004 ricercatori americani della Texas University, tentarono tramite l’ausilio di un sonar d’individuare il relitto che si considera possa stazionare ad una profondità di circa 170 metri davanti alla spiaggia Sabbioni, tra porto San Nicolò e la Baia Azzurra, di Riva del Garda. Per alcuni giorni l’area fu al centro dei media nazionali più che mai appassionati a questa storia, al suo fascino, e alla curiosità di recuperare quello che rimane di quella tragica notte dell’aprile del 1945. Purtroppo «Nicolus” il robot filoguidato da Daniele Modina, 23 anni, di Maderno, non riuscì nell’impresa e dopo vani tentativi tutto venne sospeso. La delegazione americana fu costretta ad alzare bandiera bianca ma con la promessa di ritornare per «non rinunciare a dare sepoltura ai soldati morti».In attesa di sviluppi a Torbole hanno pensato di tenere viva la memoria di quei giorni allestendo una mostra fotografica e portando anche un anfibio americano dell’epoca che sarà visibile fino a domani. Oggi e domenica prossima, alle 9.30, è in programma una escursione da Tempesta a Torbole sulle tracce di «Remount blue». Domenica 15, escursione da Riva a Torbole lungo la Balue Linie, l’ultima linea fortificata tedesca.

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