L’eleganza formale dell’impaginazione non è una sorpresa. Così come non lo è la bellezza delle immagini: fotografie che Stefano Salvi riesce sempre a scattare – ed è un segreto che non svelerà mai a nessuno – nelle condizioni di luce più fascinose che si possano immaginare. Ma oltre a tutto questo, nell’ultima fatica editoriale del noto professionista rivano (Ungiroingiro, itinerari inconsueti nel lago di Garda), c’è un «di più» politico insospettabile: Stefano Salvi è riuscito a mettere insieme un prodotto «promozionale» turistico dove il Garda, solitamente in vetrina per compartimenti stagni (compartimenti che sono le sue diverse entità amministrative), si offre al lettore, al curioso, a chi vuole conoscerne gli aspetti più defilati e intriganti, in veste unitaria: Garda trentino, Garda bresciano, Garda veronese.Eh sì, perchè Ungiroingiro, che in ventimila copie provvederanno a distribuire gratuitamente gli sponsor istituzionali – vale a dire l’Apt sul fronte trentino, il Consorzio Riviera dei Limoni su quello bresciano e l’Apt della Riviera degli Olivi su quello veronese – abbatte i confini della politica ed offre al lettore (in due lingue: italiano e tedesco) le suggestioni di un lago che, come giustamente annota Enio Meneghelli in prefazione, cava dal cilindro tutto quello che serve «per non annoiarsi».Salvi, la sua macchina fotografica, le sue didascalie poetiche e accattivanti scovano dal campionario illimitato del Benaco un ricco collage di suggerimenti, spesso poco conosciuti dagli stessi abitanti del territorio: come gli angoli più nascosti di via Marocco (a Riva), gli ulivi centenari di Roncaglie, le sculture nei sassi del Sarca, le cave di San Martino, il «vulcano freddo» delle Busatte, le trote di Biacesa, le ninfee dell’Ampola, i tetti di paglia di Magasa, le case medievali del basso lago. E decine ancora.Corredata da un’accurata mappa degli itinerari (quasi tutti percorribili anche in bicicletta), da utili suggerimenti sui punti di ristoro o di soggiorno, la guida di Salvi è sicuramente un prezioso volumetto che il turista gardesano sfoglierà volentieri, per poi riporre in valigia e far vedere agli amici e ai conoscenti. Il bello appaga sè stessi e invoglia gli altri. Salvi s’è mosso con questa parola d’ordine.
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Edita «Ungiroingiro», la guida fotografica per i più curiosi
Salvi abbraccia tutto il lago
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