Ferdinando Sbizzera non è più assessore e consigliere al Comune di Malcesine. Lo ha comunicato il sindaco Giuseppe Lombardi con una lettera agli altri consiglieri che incomincia con la notizia di una nota spedita dal prefetto al primo cittadino e datata 6 novembre 2006. «Con quella nota», scrive Lombardi, «il sottoscritto è stato informato che il signor Sbizzera Ferdinando è stato condannato in primo grado per uno dei reati che prevede l’automatica sospensione di diritto alle cariche ricoperte». La sentenza in questione risale all’estate 2005, quando il giudice di Mantova Bortolato ritenne Sbizzera, presidente di una commissione per un concorso all’Ulss 22, responsabile di aver accettato un quadro del valore di 226 euro da un partecipante che poi arrivò quarto. E gli inflisse un anno e quattro mesi di reclusione. Il sindaco Lombardi conosceva la vicenda già all’epoca della condanna perché, il 19 luglio 2005, durante un dibattito in consiglio comunale, si trovò la questione di fronte. Gliela pose il capogruppo di minoranza della lista Uniti per Malcesine Matteo Seppi che disse chiaramente di aver sperato che dal sindaco sarebbe arrivato un chiarimento sulla condanna, riportata sugli articoli dei quotidiani locali.A quel punto il segretario comunale Cecato fece notare che il caso della condanna all’assessore, emessa in nome del popolo italiano, era, com’è scritto nel verbale di delibera di quel giorno, di «carattere privato e richiederebbe un dibattito a porte chiuse». Ma lo stessa Sbizzera spiegò di non avere alcun problema a chiarire. Aggiunse di essere assolutamente innocente, che la pena era stata sospesa e che alla comunità di Malcesine non avrebbe «recato nessun nocumento». Seppi chiese le dimissioni dell’assessore, ma il sindaco sottolineò la trasparenza dell’operato dell’amministrazione dicendo che l’ex sindaco Furioli non si dimise, ma fu costretto a farlo con «apposito decreto prefettizio». Così, Lombardi dichiarò di assumersi «ogni responsdabilità in merito al fatto che l’assessore Sbizzera rimanga al suo posto». Il consigliere di minoranza Lamparelli uscì dall’aula dopo una severa dichiarazione contro il sindaco. Seppi e un altro collega della minoranza non parteciparono al voto perché in aula era presente Sbizzera. Gli altri tredici approvarono la delibera.La legge prevede che, dopo la sentenza di condanna di un pubblico amministratore, la sentenza sia spedita alla prefettura che a sua volta provvede a inviare la lettera di sospensione all’ente. «Ora però noi faremo un’interrogazione al prefetto», ha detto Seppi, «per sapere se Sbizzera era sospeso di diritto al momento della condanna e se tutti gli atti amministrativi che vedono la sua partecipazione sono comunque validi. Presumo che la sospensione non sia retroattiva, comunque noi verificheremo la legittimità degli atti».Sbizzera affronterà prossimamente il processo d’appello. Secondo l’accusa, Enrico Spano, investigatore privato di Marmirolo, aveva ricevuto la richiesta da Nicola Codognola, di Bonferraro di Sorgà, di essere sicuro di superare il concorso per veterinario dell’Asl a Villafranca. Sempre secondo l’accusa, Spano si era rivolto a un’intermediaria, Donatella Rossignoli, imprenditrice di Sommacampagna, per convincere Sbizzera a far passare Codognola, in cambio del quadro d’argento. Per la procura, il candidato arrivò quarto, ma già si sapeva che uno dei vincitori avrebbe rinunciato perché aveva già vinto un altro concorso. Per l’avvocato Antonio Domenico Sella, difensore di Sbizzera, l’assessore non ha mai commesso il reato e la sua estraneità ai fatti sarebbe stata dimostrata in appello.
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