lunedì, Maggio 6, 2024
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Si trasforma in una schermaglia tra opposizione e maggioranza la serata pubblica sul futuro della struttura. E oggi tutti attendono l’assessore regionale Tosi

Scontro politico sull’ospedale

Due teschi neri dipinti su un lenzuolo bianco con scritto: «No all’ospedale, spazio ai cimiteri». Camminando su questa specie di tappeto ben poco propiziatorio si entra in sala civica dove alle 21, l’altra sera (giovedì 15 settembre) il Gruppo difesa salute (Gds) ha organizzato l’incontro «Qual è il futuro della sanità nel nostro territorio ?». Poteva essere un’occasione per discutere i capisaldi di una battaglia da portare avanti per la difesa di quel che resta dell’ospedale di Caprino, invece la serata si è trasformata in un duello politico tra due fazioni. Da un lato le minoranze con il Gds, dall’altro gli amministratori locali che oggi incontreranno l’assessore regionale alla Sanità, Flavio Tosi, il quale illustrerà cosa la Regione intende fare del nosocomio. La condanna a morte di questa struttura sembra praticamente sancita dopo che, il 31 agosto, l’ultima sentenza del Tar Veneto ha bocciato il ricorso del Comune contro la delibera di giunta 1015/04 che prevede zero posti letto entro il giugno prossimo. È il primo ricorso perso dal 1995, tre erano stati vinti in passato, due al Tar nel 2000 e nel 2001, l’altro al Consiglio di Stato nel 2003. Questa volta la giustizia dà ragione alla Regione. Come dice la stessa sentenza del Tar si va verso la «logica di rete (…) che consiste nel preferire la disattivazione completa di intere strutture piuttosto che semplicemente ridurre i posti letto». La sala giovedì sera è stracolma, ci sono soprattutto anziani. La gente vuole sentire quanto diranno sia i promotori dell’ assemblea sia i loro amministratori. I primi sono Mario Severino, presidente del Gds, e il consigliere di opposizione Antonio Gaspari: sono seduti al tavolo e accanto a loro ci sono il difensore civico regionale Vittorio Bottoli, i consiglieri regionali della Margherita Gustavo Franchetto e dei Ds Flavio Bonfante, il presidente del comitato ospedali di Valeggio Luigi Tosoni. In prima fila, tra il pubblico, stanno le maggioranze tra cui i sindaci di Caprino Stefano Sandri, di Affi Carla De Beni, anche presidente della conferenza dei sindaci, il presidente della Comunità montana del Baldo Cipriano Castellani, l’assessore al bilancio di Rivoli Flavio Frezza. Ma ci sono pure l’ex sindaco di Caprino Maria Teresa Girardi e Fausto Chincarini, per ora presidente del Circolo anziani. L’atmosfera è bollente. Le notizie più calde le porta Franchetto, arrivato da Venezia dove di «Ospedale di Caprino si è parlato anche oggi (ieri ndr)». Anticipa quello che molto probabilmente ribadirà stamattina Tosi. In sintesi: «La programmazione regionale non si tocca, si ragiona sulla dismissione dell’edificio, che verrebbe dato all’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale della Provincia di Verona) e avrebbe finalità sociali, sulla possibilità di realizzare un nuovo centro sanitario polifunzionale all’avanguardia con punto di primo intervento, servizio dialisi, poliambulatorio, ambulanza medicalizzata, piazzola per l’elisoccorso e il cosiddetto ospedale di comunità, cioè un reparto con 10 o 20 posti letto», dice Franchetto. Sono premesse già conosciute. Gli amministratori non svelano se oggi chiederanno a Tosi qualcosa in più e l’assemblea non arriva a stilare una qualsiasi lista di ipotetici desiderata comuni. «Il Comune organizza un incontro con Tosi a porte ben chiuse, anche se l’ospedale è dei cittadini e anche se noi vorremmo sapere quale ne sarà per certo il futuro», afferma Severino, «non ci dite cosa state decidendo sulla nostra pelle» . E Gaspari: «Quando eravamo in amministrazione e andavamo in Regione a discutere noi informavamo la popolazione di quanto si era detto. Voi fate tutto di nascosto». «Sono metodi diversi», spiega Sandri, «siamo andati a Venezia decine di volte, ma consideriamo il momento della trattativa delicato. Abbiamo parlato con il massimo dirigente del dipartimento sanità, abbiamo ottenuto che l’assessore Tosi venga qui. Ora la fase è delicatissima, se cominciano a chiudere reparti e a trasferire personale perdiamo sempre più terreno e l’ultima sconfitta legale ci toglie anche potere contrattuale. Attendiamo comunque quello che Tosi dirà domani (ogg ndr)». Interviene De Beni: «Da otto anni e mezzo sono sindaco di Affi e con Maria Teresa Girardi e anche Gaspari e altri amministratori ho vissuto la vicenda ospedale. Stiamo portando avanti un ragionamento comune nell’interesse della sanità locale, ma questa serata è una disputa solo politica. Ritengo normale che certe trattative si facciano in tavoli ristretti, però l’obiettivo è sempre di agire nell’interesse della comunità che ci ha eletti». Frezza, di Rivoli: «Ben vengano queste assemblee perché noi amministratori dobbiamo confrontarci con i cittadini, ascoltare i loro pareri per portarli nelle sedi istituzionali idonee e difendere i loro diritti. Ma occorre fare attenzione a certi concetti, non si può mettere in discussione quello democratico secondo cui i sindaci, eletti dalle popolazioni, le rappresentano. Cercheremo di portare a casa il meglio, la sanità è fondamentale per ognuno di noi, tutti abbiamo bisogno che funzioni. A ciò puntano ora i sindaci, sia di destra sia di sinistra, pur consapevoli delle difficoltà». E Sandri: «Subito dopo l’incontro con Tosi informeremo in assemblea pubblica la cittadinanza. Intanto metteremo ancora l’accento sul fatto che siamo zona montana, che la sanità deve tener conto del generale invecchiamento della popolazione, e dare risposte adeguate nell’emergenza».

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