venerdì, Aprile 19, 2024
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Voto della Giunta regionale destinato a influenzare la trasformazione dell’area tra il Garda e la montagna

Sei «città» nel futuro del lago

La giunta regionale ha adottato, nella seduta di ieri, il documento preliminare del «Piano di area del Garda Baldo». Un atto che avvia formalmente il percorso di pianificazione del territorio gardesano e che consentierà agli enti interessati di programmare azioni concertate e condivise.Progetto esteso: al disegno programmatorio sono infatti interessati la Provincia scaligera, la Comunità montana del Baldo e i Comuni di Affi, Bardolino, Brentino Belluno, Brenzone, Caprino Veronese, Castelnuovo del Garda, Cavaion Veronese, Costermano, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Lazise, Malcesine, Pastrengo, Peschiera, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco oltre a Valeggio sul Mincio.Gli obiettivi che il piano, nelle intenzioni almeno, intenderebbe raggiungere sono di favorire strategie ed interventi per specializzare l’offerta turistica, culturale e ambientale della «Città lineare del Garda-Baldo», aumentandone la competitività, la capacità strategica e organizzativa dei territori, nel rispetto della storia e delle tradizioni locali e incentivare un turismo «della natura», oltreché culturale, in grado di destagionalizzare gli afflussi.«Sono particolarmente contento per il concretizzarsi di questo piano», ha sottolineato l’assessore all’urbanistica e politiche del territorio, Renzo Mrangon, «perché da oggi sarà possibile avviare un percorso di riqualificazione economica e culturale di un’area che rappresenta una straordinaria risorsa non solo per il Veneto, ma per tutto il paese». «Il Piano», prosegue, «si presenta assai articolato e costituisce un patrimonio di informazioni e proposte che può essere recepito in vario modo dagli strumenti urbanistici comunali. Certamente», ha precisato, «lo strumento crea un “sistema” tra risorse e opportunità che, se adeguatamente promosse attraverso iniziative di promozione territoriale o esempi di buona prassi, contengono le indicazioni strategiche per uno sviluppo sostenibile dell’area».Il concetto ispiratore della decisione maturata nella giunta veneta appare semplice, quanto, comunque, non facile da realizzare. «L’area del Garda», ha concluso Marangon, «è una realtà che va preservata e potenziata in un contesto di visione complessiva del territorio e il Piano consentirà alla Provincia di Verona e alla Regione Veneto di dialogare con la Provincia di Brescia e le Regioni Lombardia e Trentino Alto Adige per concertare politiche comuni di gestione».Il Piano, inoltre, individua in particolare le specializzazioni urbane, ovvero dei possibili scenari di sviluppo per le città dell’area, ipotesi che gli amministratori potranno decidere di sviluppare in vario modo. Così Affi è vista come «città degli affari», da riorganizzare mettendo in relazione il centro affari e l’area commerciale-direzionale; Brenzone è indicata come la «città dei profumi e dei suoni», perché associa la valorizzazione dei percorsi lungo lago al recupero e alla riscoperta degli spazi retrostanti caratterizzati dalla presenza di elementi del paesaggio storico.Caprino è indicata come la «città dei sogni» per la presenza di numerose ville e parchi romantici; Malcesine è indicata come la «città slow» da specializzare per un turismo a diretto contatto con la natura; Peschiera è stata indicata come la «città della cultura e delle relazioni» per la sua importante posizione al centro degli scambi tra l’area veronese, bresciana e mantovana; Rivoli è indicata, per il contesto in cui si trova e per le connotazioni di valore storico associate in particolare alla presenza del Forte Wohlgemuth e dei campi di battaglia napoleonici, come la «città della conoscenza storico-ambientale».Prada invece sarebbe «porta di mezzo» tra il lago e la montagna, punto di accesso privilegiato per le escursionismo di montagna e la visitazione del circuito delle malghe; la contrada di Pradonego e le contrade di Ferrara Monte Baldo, infine, rappresentano dei siti di valore storico da recuperare per realizzare dei circuiti di eccellenza finalizzati a valorizzare l’ambiente geologico e botanico del Baldo e salvaguardare un patrimonio architettonico e di tradizioni.

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