giovedì, Maggio 2, 2024
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Balneabilità delle spiagge La scure dell’Asl cala su Padenghe e Moniga

Sono tre le zone precluse ai bagni secondo gli esperti

Parte con il piede giusto la stagione balneare della riviera del Garda, sponda bresciana. I dati aggiornati a pochi giorni fa dell’Asl confermano infatti che su un totale di 52 località prese in esame solo tre saranno precluse per l’intera stagione ai bagni, e sono: Santa Giulia e Porto nel Comune di Padenghe, e Preara in quello di Moniga.Mentre la spiaggetta di Madonna della Villa a Rivoltella è risultata tabù solo nel precedente check up. Questo vuol dire che, se il prossimo esito dovesse essere favorevole, la Villa potrà ritornare balneabile. Il 2006, dicevamo, è partito bene anche in relazione alle due notizie che hanno visto Gardone Riviera e Sirmione ricevere due ambìti riconoscimenti, rispettivamente da Legambiente e dalla Federazione Europea per l’Ambiente (Fee). Proprio partendo dalla penisola sirmionese, che ha ottenuto la bandiera blu europea, possiamo notare che tutte e sette le spiagge sono balneabili: Cantarane, S. Maria di Lugana, lido Galeazzi, lido Gennari, punta Staffalo, Garden Lido e Brema. Un en plein condiviso con altri Comuni: Manerba (6 spiagge), San Felice del Benaco (4), Salò (2), Gardone Riviera (2), Toscolano-Maderno (5), Gargnano (4), Tignale (2), Tremosine (1) e Limone (4). Il più penalizzato, purtroppo, è il Comune di Padenghe che vede la metà delle proprie spiagge chiuse ai bagni fino a settembre, senza alcuna possibilità di appello. Tra l’altro si tratta di due zone dove sono maggiormente concentrati campeggi e residence del litorale. Dalla scure dell’Asl sono state risparmiate Rocchetta e S. Cassiano, in direzione di Moniga. E proprio a Moniga si registra la terza ed ultima spiaggia che dovrà restare malinconicamente chiusa per tutta la stagione: località Preara. Bene invece al lido di Lonato e, tutto sommato anche a Desenzano dove su sei spiagge la sola Madonna della Villa parte con il cartello di divieto. Una situazione generale quindi incoraggiante che fa ben sperare da qui fino a settembre. Èpresto, comunque, per cantare vittoria perché in agguato, specie se le condizioni climatiche dovessero risultare proibitive (eccessivo caldo e siccità) nei prossimi mesi, ci sono sempre le erbe macrofite o la «grattarola» causata dalle larve di insetti. Da mettere in conto ci sono poi le esigue risorse finanziarie a disposizione dei Comuni rivieraschi per lo smaltimento delle alghe che si depositano lungo i litorali e il precario utilizzo dei battelli-spazzino.

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