venerdì, Ottobre 11, 2024
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«Abbattimenti necessari per fare il marciapiede». Uno dei secolari alberi ha dato cento quintali di legna

Tagliati gli abeti per i pedoni

Dieci giganteschi abeti rossi del filare che si trova sulla strada che dal municipio porta all’edificio storico Ca’ Montagna sono stati tagliati. Sorpresi i cittadini e i visitatori del paese, ma «è stata un’operazione necessaria per poter fare il tratto di marciapiede che mancava completamente in quel tratto di strada», spiegano all’ufficio tecnico. «Del resto l’intervento è stato effettuato solo dopo aver ottenuta l’autorizzazione da parte del Corpo forestale dello Stato e dalla Sovrintendenza ai beni ambientali». Da qualche anno il comune di San Zeno ha iniziato a riordinare l’assetto delle strade e a costruire una serie di marciapiedi per poter permettere a cittadini e turisti di passeggiare con tranquillità. «Ca’ Montagna è l’edificio di maggior prestigio culturale del paese, oltre che molto bello dal punto di vista artistico è anche la sede deputata per convegni, mostre e conferenze», dicono in municipio. «Era necessario, non solo dal punto di vista estetico ma anche da quello logistico, poter permettere alla gente di accedervi a piedi senza problemi di sicurezza». «Gli abeti poi non sono nemmeno alberi autoctoni, cioè tipici della nostra zona, dove invece prevalgono quelli a foglia caduca come il frassino o il rovere», spiega il sindaco Cipriano Castellani. «Il regolamento comunale sul verde prevede la graduale sostituzione delle specie non autoctone con quelle invece originarie della zona, che non tolgono visibilità e non portano problemi come ad esempio la processionaria». Il progetto per la realizzazione del marciapiede, che includeva anche l’abbattimento degli alberi, è stato approvato dalla Commissione edilizia e presentato alla commissione per i beni ambientali. «Si è trattato di un iter alquanto lungo perché ci è stata richiesta una relazione integrativa che riguardava proprio gli alberi, età, specie, motivazione del taglio ed eventuali reimpianti. Quelli che non gravano sul marciapiede, infatti, verranno sostituiti anche se, appunto, con specie locali». Di tutte le piante tagliate la più antica era un abete centenario che si trovava sul confine fra il comune e un ristorante adiacente. «Era una pianta gigantesca ma sia la Provincia che la Forestale ci avevano più volte sollecitato perché lo tagliassimo», ribadiscono in comune. «Molto bello a vedersi ma piuttosto pericoloso per la posizione in cui era. Purtroppo le resinose non possono essere reimpiantate, così abbiamo dovuto svellerlo dal terreno. Tagliato a pezzi ha dato circa 100 quintali di legna».

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