venerdì, Marzo 29, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiTariffe doppie per le boe del Garda bresciano
Presto cambieranno (aumentando) anche i canoni per i posti barca, ma solo a partire dal primo gennaio 2001. Per quest'anno tutto immutato.

Tariffe doppie per le boe del Garda bresciano

La Regione stringe i tempi sul trasferimento dei porti ai comuni. A tempo di record (cosa inconsueta per un’amministrazione pubblica), il Pirellone ha messo a punto norme e criteri a cui dovranno ispirarsi i municipi rivieraschi. E presto cambieranno (aumentando) anche i canoni per i posti barca, ma solo a partire dal primo gennaio 2001. Per quest’anno tutto immutato. Insomma, ancora 12 mesi di pacchia per i diportisti dei laghi, perché poi gli importi raddoppieranno.La Giunta regionale, si diceva, vuole stringere i tempi, trasferendo tutte le competenze nel rispetto del programma elettorale. In aprile ci saranno le elezioni, e la maggioranza vuole naturalmente presentarsi al voto come l’esecutivo che ha avviato una riforma federalista.Da pochi giorni è iniziato il ciclo dì incontri tra autorità regionali e municipali per presentare le direttive sul pacchetto di competenze trasferite o delegate. Nei giorni scorsi è toccato a Campione d’Italia, oggi a Laveno, e il 2 febbraio a Desenzano. Chiuderà Como 1’8. A Desenzano si riuniranno funzionari regionali da una parte e comunali dall’altra, per definire il passaggio delle pratiche e i tempi per realizzare questa rivoluzione, che si spera non colpisca i cittadini.Sì, perché non mancano le prime avvisaglie di confusione dei ruoli e delle responsabilità. Entro il 31 gennaio, poi, i comuni devono far sapere a Milano se vogliono lavorare da soli o in forme associate per gestire porti e demanio. Molti municipi, pare, non sanno come orientarsi. La Comunità del Garda sta cercando di mettere ordine puntando a un’associazione gardesana. Sugli altri laghi sono già nati alcuni consorzi. sul Garda nulla.Intanto sono molti i diportisti che aspettano di conoscere il futuro dei posti barca, e soprattutto come si orienteranno i comuni.Per adesso ci sono i criteri che la Regione ha fissato con proprio provvedimento, e che i municipi dovranno applicare. L’assegnazione del posto barca durerà non meno di 3 anni, e avranno precedenza gli scafi professionali (pesca, servizio taxi), dei cantieri nautici e delle scuole nautiche. Il Comune potrà riservare un massimo del 10 per cento degli spazi acquei ai residenti,quota che potrà essere elevata al 20.Sono state anche dettate, con una legge regionale entrata in vigore la settimana scorsa, le nuove norme che prevedono l’aumento dei canoni per posti barca e altre concessioni. E l’importo, dicevamo, è quasi raddoppiato. Sarà di 33 mila lire al metro quadrato di ingombro a partire dal gennaio del prossimo anno. Quindi basterà moltiplicare la lunghezza per la larghezza del natante per avere il “modulo d’ingombro”, per poi moltiplicarlo per 33 mila.Una boa d’ormeggio fuori dal porto, invece, costerà di più: 45 mila al mq. Strano ma vero: non ci si spiega perché un diportista, oltre ad avere maggiori disagi per salire a bordo della sua barca ancorata lontano dalla riva, si veda costretto anche a pagare di più di un “collega” che ormeggia direttamente in porto.Lo stesso criterio, va detto, è stato adottato dall’Intendenza di finanza. Però la Regione ha introdotto per là prima volte una serie di agevolazioni. Infatti, i proprietari delle barche a remi o dotate di motore elettrico avranno riconosciuta una riduzione del 40% del canone. Analoga agevolazione. verrà applicata ai pescatori professionisti, alle associazioni nautiche, ai concessionari di servizi pubblici e a quanti ormeggiano con la barca nel bacino portuale, non quindi alla panchina d’approdo.L’80 per cento di riduzione, infine, verrà applicato ai comuni e agli altri enti pubblici e ai proprietari di natanti fino a 8 metri di lunghezza di proprietà di residenti nelle isole (è il caso, per esempio, di Montisola). Per la prima volta – ecco un’altra novità – dovrà pagare un canone, pur se ridotto dell’80%, anche la Gestione governativa laghi, ovvero la “Navigarda”. Le navi ancorate nel porto di Desenzano, insomma, saranno quasi equiparate agli altri natanti.Questo perché dal prossimo anno la Navigarda diventerà azienda regionale, con un proprio esercizio finanziario. Una ultimissima annotazione. Quest’anno i concessionari di posti barca potranno rivolgersi ancora agli unici regionali, ma per il 2001 la domanda verrà presentata al comune interessato. L’Ispettorato di porto resterà aperto ancora fino a fine anno, ma non è detto che possa restare in vita come struttura di riferimento e di controllo come del resto prevede la legge regionale.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video