martedì, Novembre 5, 2024
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Il collaudo dà risultati positivi: da metà agosto
a pieno regime l'impianto che serve anche Limone

Tremosine Il depuratore passa l’esame

Funzionerà a pieno regime a partire da metà agosto il nuovo impianto di depurazione dei reflui fognari provenienti dai Comuni di Limone e Tremosine. Lo comunicano con soddisfazione il presidente di Garda Uno, Mario Bocchio, e il presidente dell’Ato della provincia di Brescia, nonché assessore provinciale all’Ecologia, Stefano Dotti. Entrambi ieri sono giunti a Tremosine, nella galleria dismessa sulla Gardesana che ospita l’impianto, per prendere atto dell’ottimo andamento delle operazioni di collaudo del depuratore. Con loro c’erano anche il direttore dell’Ato Marco Zemello e il dirigente responsabile del servizio idrico integrato di Garda Uno Mario Giacomelli. «L’impianto – spiega Bocchio – era entrato in esercizio il 17 maggio scorso; attualmente siamo nel periodo di funzionamento transitorio di tre mesi previsto dalla Provincia per le necessarie messe a punto iniziali e i collaudi tecnici, amministrativi e funzionali. Anche se tale periodo non si è ancora concluso, i primi risultati in merito all’efficacia del trattamento sono positivi». Nella seconda metà di agosto, dunque, il depuratore comincerà a «girare» a pieno ritmo, con l’apertura delle due condotte che trasferiranno all’impianto i reflui fognari di Tremosine e Limone, attivando il processo effettivo di depurazione. Complessivamente l’intervento ha richiesto un investimento di 6.875.000 euro, finanziati per 3.615.000 dalla Regione Lombardia, per 1.290.000 dall’Ato, per 650mila euro da Garda Uno Spa e per i rimanenti 1.320.000 euro dall’impresa aggiudicataria dell’appalto, la Saceccav Spa di Desio, che provvederà alla gestione e manutenzione del depuratore per i prossimi 30 anni. L’impianto ha caratteristiche di particolare flessibilità. È capace cioè di adattarsi alla forte fluttuazione della popolazione che nei mesi invernali si riduce a circa 3mila abitanti, ma che, nel periodo estivo, arriva a punte massime di 25mila persone. L’entrata in funzione del depuratore è l’atto conclusivo di una lunga e complessa procedura burocratica avviata oltre dieci anni fa con il primo stanziamento. I lavori iniziarono nell’ottobre del 2007 con la sistemazione degli accessi alla galleria, la creazione di un ponte lungo 30 metri e la messa in sicurezza del passaggio esistente. Nonostante alcuni intoppi (dalle frane alle riprese del film di James Bond), l’impianto di tutela ecologica, basato sulla tecnologia del «biofilm», ovvero della depurazione biologica, è finito. Ma già si guarda oltre. «Il Garda – afferma Dotti – riveste una grande valenza ambientale e turistica e merita una particolare attenzione. Il depuratore di Peschiera è ormai insufficiente. Abbiamo avviato con Garda Uno una serie di studi su un possibile depuratore per la riviera bresciana». «L’impianto di Peschiera – aggiunge Bocchio – era stato concepito per 330mila abitanti equivalenti e oggi è evidentemente sottodimensionato. Garda Uno ha sollevato da tempo il problema. Ora, con l’Ato e l’Università di Brescia, è in fase di studio un progetto per un depuratore specifico per la riviera bresciana con condutture su terra. Si parla di un intervento da 100 milioni, ma è un investimento necessario, anche per dismettere il vecchio collettore sub lacuale Maderno-Torri, che ormai ha più di trent’anni». Il collettore è costantemente controllato, ma se si dovesse rompere per il Garda sarebbe un disastro ambientale senza precedenti.

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