giovedì, Novembre 30, 2023
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Un paese a tutte risate:siete su Candid camera

Cic­cio Valen­ti pun­ta le tele­camere di «Can­did Cam­era», nota trasmis­sione tele­vi­si­va in onda su Italia Uno la domeni­ca alle 20,30, su . La set­ti­mana scor­sa, infat­ti sono sta­ti girati una venti­na di «sketch» in negozi e locali in cen­tro al paese. A decine, i bar­do­line­si e tur­isti coin­volti, ignari delle tele­camere nascoste e che ora diver­ran­no famosi nelle pun­tate che andran­no in onda da domeni­ca 23 set­tem­bre per cir­ca un mese e mezzo.Tante le scene girate in alcu­ni di questi locali. Al bar pas­tic­ce­ria di via Man­zoni, Valen­ti ha fin­to il cieco che ruba il caf­fè. E fatal­ità il pri­mo cliente cap­i­ta­to è sta­to il veronese Lui­gi Corsi­ni, in arte «Lalo», Papà del Gno­co 1989. «Sono entra­to», spie­ga Corsi­ni, «come fac­cio abit­ual­mente e ho ordi­na­to un caf­fè. Mi si avvic­i­na un sig­nore con cap­pel­lo, occhiali scuri e bas­tone bian­co e si beve il mio caf­fè. Allo­ra ne ordi­no un altro e quel­lo, di nuo­vo, prende il mio caf­fè e ci immerge una brioche. Io non ho reag­i­to per­chè davan­ti a un cieco cosa vuoi fare? Anzi, al momen­to sei ten­ta­to di aiu­tar­lo, poi ti dicono: guar­di là, sei su Can­did Camera».Dopo Corsi­ni è sta­to ripreso Gian Fran­co Del­ogu, finanziere in pen­sione e poi Huber Marchi, il quale al ter­zo ten­ta­ti­vo non si è fat­to fre­gare il bic­chiere di dal cieco e gli ha det­to: «Te sarè anca orbo, ma te sè màsa veloce per i me gusti». La troupe poi si è sposta­ta dal bar­bi­ere Gio­van­ni De Beni in via Dante Alighieri. La sce­na: entra un cliente si siede al lavag­gio capel­li. Cic­cio Valen­ti inizia lo sham­po, poi gli copre il viso con un asci­uga­mano e quan­do lo toglie, al suo pos­to, a con­tin­uare il lavag­gio c’è una ragaz­za in biki­ni. La ragaz­za che si è presta­ta alla sce­na è Auro­ra Kos­to­va, 21 anni, che stu­dia teatro in Bul­gar­ia e che lavo­ra alla pizze­ria «Stram­bata» in via Fos­se, dove sono state girati altri sketch. Il cliente sbig­ot­ti­to che non ha emes­so paro­la dal­lo stu­pore è Giu­liano Vis­chioni, det­to «El Ban­da», il quale rac­con­ta il vero bar­bi­ere Gio­van­ni, poi «el sà van­tà che el và en televisiòn».In via Man­zoni, altra sce­na, al ris­torante «Pic­co­lo Hotel»: a un tavoli­no si siedono due sig­nore ingle­si, Valen­ti por­ta il listi­no e men­tre loro leg­gono, i camerieri com­in­ciano a servire piat­ti di ogni tipo, un intero pro­sciut­to crudo, vino e quan­to serve per un banchet­to. Le donne protes­tano, che loro non han­no ordi­na­to niente, allo­ra gli viene con­seg­na­to il con­to di 800 euro, impo­nen­do il paga­men­to con un vig­ile-attore che minac­cia l’ar­resto. «Le due ingle­si», rac­con­ta Loreno Gas­pari, gestore del locale, «quan­do è sta­to sve­la­to il rag­giro, si sono così diver­tite che poi sono venute per tut­ta la set­ti­mana a man­gia­re da noi». Sec­on­da sce­na con tre ragazzi tedeschi che han­no ordi­na­to da bere sedu­ti al tavo­lo: atvo­lo che viene por­ta­to via da un vig­ile e due vig­ili del fuo­co, spie­gan­do che non si può rimanere lì per­chè c’è il telo peri­colante sopra la tes­ta. Col naso all’in­sù i gio­vani han­no cer­ca­to di capire dove fos­se il pericolo.Una venti­na le scene girate. E tut­ti rac­con­tano di essere mor­ti dal rid­ere alle fac­ce delle per­sone coin­volte.

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