Vincent van Gogh è di certo l’artista più conosciuto e amato al mondo, è risaputo. E i dati sulle prenotazioni alla mostra che Brescia dedicherà (dal 18 ottobre 2008 al 25 gennaio 2009) al grande olandese, sembrano confermare questa enorme, collettiva “passione”.In poco più di due mesi di apertura del call center, sono già state superate le 50 mila prenotazioni e, nonostante le vacanze orma alle porte, ogni giorno il numero cresce con una media di diverse centinaia di nuovi prenotati. Nessuno ha la palla di cristallo ma, salvo non intervengano fatti nuovi che modifichino questo importante trend, non è inverosimile ipotizzare che “Van Gogh. Disegni e dipinti” possa aprire le porte, il 18 ottobre, con centomila visitatori già prenotati.”E’ un dato che mi riempie di soddisfazione” afferma il curatore della mostra Marco Goldin.”Un dato se vogliamo anche inatteso, perché qualcuno aveva percepito questa esposizione come una mostra minore, in quanto dedicata in larga misura al disegno. Poi invece si è cominciato a capire come si trattasse di qualcosa di eccezionale. Sono ben poche le mostre nel mondo a poter contare su 50 mila biglietti venduti quando mancano ancora più di tre mesi all’inaugurazione, e ancor di più quando esse affrontano temi come il disegno. E’ sinonimo della maturità del nostro pubblico, abituato anche ad apprezzare occasioni più segrete, come ha dimostrato anche il recente successo bresciano di America!.Evidentemente il pubblico non solo ama Van Gogh, cosa risaputa e persino ovvia, ma è concretamente interessato anche ad approfondire la conoscenza dell’attività dell’artista ammirandone, come viene invitato a fare con questa mostra, opere su carta accanto a straordinari capolavori di pittura”.Completamente nuovo è, infatti, il taglio che Goldin ha voluto dare a questa sua nuova proposta: far scoprire il Van Gogh più segreto, intimo, quello impegnato nell’appuntare le proprie emozioni, gli scorci, i volti, tutto ciò che poi sarà espresso con la pittura. Opere su carta. Ovvero disegni e acquerelli che rappresentano in alcuni casi il seme più forte dei capolavori pittorici più noti (venti dei quali saranno in mostra posti accanto ai disegni che li hanno preceduti, o talvolta addirittura seguiti) ma che, in molti altri casi, sono opere del tutto autonome, capolavori assoluti, pensati e realizzati attraverso la forte materia del carboncino o della matita o con le possibilità offerte dall’acquerello. Pagine bellissime della grande storia del maestro, certo non meno importanti dei suoi dipinti.In quella che sarà la prima, ampia ed organica mostra mai dedicata in Italia a questa parte dell’attività di Van Gogh, Goldin riunirà tutti i periodi del suo lavoro. Da quello iniziale nella regione mineraria del Borinage, a Bruxelles e poi Etten, al fondamentale tempo trascorso all’Aia e poi brevemente nel Drenthe fino al meraviglioso e copiosissimo periodo di Nuenen, dove il rapporto con la pittura comincia a diventare più intenso, fino a una scelta di alcuni fogli del periodo francese. Ma è soprattutto sul tempo olandese, insuperato per il disegno nella sua autenticità e drammaticità, che l’esposizione bresciana si concentra.Ottantacinque opere disegnate, oltre come detto a venti quadri, per dare vita ad un affascinante “diario dell’anima” che porterà a conoscere, in una dimensione affatto nuova, certo meno abusata, il grande piccolo uomo che il 27 luglio del 1890 decise di chiudere la sua esistenza con un colpo di pistola.La caratteristica della mostra sarà che tutte le opere proverranno dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, in Olanda. Il museo di Otterlo, unitamente al Van Gogh Museum di Amsterdam, conserva una grande parte dell’intera produzione di Van Gogh, ed è quindi occasione felicissima questa di Brescia. Ben si sa infatti come il disegno non sia mai esposto in permanenza e occorra invece attendere le rarissime occasioni legate alle mostre. Costituita soprattutto nei primi vent’anni del XX secolo da Helene Kröller-Müller, la sua raccolta vangoghiana fu seconda solo a quella appartenente ai discendenti di Vincent, e assomma circa duecento disegni e circa cento dipinti. Nel 1938 venne aperto il museo a lei intitolato nel grande parco nazionale olandese di Hoge Veluwe, a un’ora e mezza dalla capitale.La collezione non ha al suo interno solo opere di Van Gogh, ma moltissimi altri dipinti che spaziano dagli antichi nel Nord Europa fino alla contemporaneità. La mostra di Brescia si incaricherà quindi di seguire anche questo aspetto del collezionismo di Helene, raccontando le sue passioni e la sua storia. Un percorso introduttivo in mostra infatti, attraverso lettere, documenti e fotografie darà conto di questa storia straordinaria. Facendolo anche con il ricorso ad altri venti dipinti, a illustrare soste fondamentali nella collezione, da Corot a Redon, da Pissarro a Fantin-Latour, da Seurat a Signac, fino agli olandesi tanto amati da Toorop a Mondrian.
!
Già più di 50 mila prenotati per non perdersi i dipinti e i disegni di Van Gogh esposti dal 18 ottobre a Brescia.