venerdì, Settembre 29, 2023
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Vietato il passaggio ai tircon sostanze tossiche

La ha ottenu­to la mes­sa al ban­do dal­la Garde­sana degli «automezzi Adr»Prosegue la battaglia per lo stop per­petuo al traf­fi­co pesante sul­la Gardesana.Ad aggiun­gere un ulte­ri­ore capi­to­lo alla telen­ov­ela che, dai pri­mi anni ’90, tiene in scac­co i pae­si del­la spon­da veronese del lago, ha pen­sato la Comu­nità del Garda.L’altro ieri, infat­ti, nel­l’uf­fi­cio del Com­mis­sario del Gov­er­no di Tren­to, il pres­i­dente del­la Comu­nità Aventi­no Frau, assieme al seg­re­tario, Pier , ha dis­cus­so la ques­tione alla pre­sen­za del com­mis­sario di gov­er­no e di alcu­ni enti e asso­ci­azioni eco­nomiche del­la Provin­cia autono­ma ret­ta da Loren­zo Dellai.Due le novità di rilie­vo. La pri­ma è la con­fer­ma del­l’in­ter­dizione al traf­fi­co pesante sul­la Garde­sana dal 4 aprile al 31 otto­bre 2009.Dal 1995, ogni anno avviene questo incon­tro gra­zie al quale si tro­va una sor­ta di com­pro­mes­so, e si sta­bilis­cono le date di chiusura che, soli­ta­mente, van­no dal­la set­ti­mana prece­dente la Pasqua fino a fine ottobre.Il parere defin­i­ti­vo in mer­i­to alla pro­pos­ta usci­ta da Tren­to spet­ta comunque alla Prefet­tura di Verona.La sec­on­da notizia invece, che è forse la più impor­tante, la Comu­nità del Gar­da l’ha ottenu­ta pun­tan­do i pie­di e met­ten­do al ban­do dal­l’u­ni­ca arte­ria riv­ieras­ca i cosid­det­ti «automezzi Adr», cioè «quel­li che trasportano sostanze tossiche o nocive», come ha illus­tra­to il seg­re­tario Pier Lucio Ceresa.«Questa», ha illus­tra­to, «è una novità rispet­to al pas­sato ottenu­ta gra­zie alla tena­cia del pres­i­dente Frau, e non è una cosa da poco». Per com­pren­derne gli effet­ti, basti pen­sare a cosa potrebbe accadere dal pun­to di vista eco­nom­i­co, ambi­en­tale e del­la salute pub­bli­ca se solo un autoar­ti­co­la­to con carichi tossi­ci o nocivi avesse un inci­dente e river­sasse il pro­prio con­tenu­to nel Gar­da, sulle spi­agge o sulle strade di qualche cen­tro abitato.Ma un altro aspet­to che vale la pena riportare per far com­pren­dere bene il quadro gen­erale e il moti­vo per cui, dopo oltre 20 anni di battaglie, i sin­daci garde­sani non siano rius­ci­ti a lib­er­ar­si dei tremen­di «bisonti».«A Tren­to», han­no con­fer­ma­to dal­la Comu­nità, «c’è sta­to uno scon­tro e una dura oppo­sizione da parte delle cat­e­gorie eco­nomiche del Trenti­no alla chiusura ai tir. In par­ti­co­lare, da parte di col­oro che, dal Bas­so Sar­ca, ogni giorno devono rag­giun­gere il bas­so lago veronese».Più esplici­ta­mente, anche se dal­la Comu­nità del Gar­da preferiscono non essere così det­tagliati per evitare dure polemiche, ad Arco risiedono un paio di attiv­ità com­mer­ciali, tra cui una cartiera di liv­el­lo inter­nazionale con svari­ate decine di tir. Questi impren­di­tori e le loro cat­e­gorie di rap­p­re­sen­tan­za si oppon­gono all’in­ter­dizione del­la stra­da regionale 249 ai mezzi pesanti.Insomma, oltre 40 mila per­sone res­i­den­ti in otto pae­si del­la spon­da vene­ta da Mal­ce­sine a Castel­n­uo­vo, oltre che quel­li di Tor­bole-Nago, sono sot­to­poste da oltre 20 anni alla volon­tà, fino­ra vin­cente, di una sor­ta di lob­by com­mer­ciale. Che, per motivi di comod­ità logis­ti­ca e per evitare il paga­men­to del pedag­gio autostradale tra l’Au­to­bren­nero e il casel­lo di Affi, vuol con­tin­uare il tran­si­to attra­ver­so i cen­tri rivieraschi.Quindi, i peri­coli per la salute pub­bli­ca, di stradale e di inquina­men­to, denun­ciati da tut­ti gli enti, isti­tuzioni, comi­tati e dal­la stes­sa Comu­nità del Gar­da, di fronte a tut­to ciò pas­sano in sec­on­do piano.Ultima protes­ta, in ordine di tem­po, la mozione numero 46 approva­ta in con­siglio comu­nale da Bren­zone e fat­ta pro­pria anche dal Comi­ta­to «No Affi-Pai».Per «porre fine a una situ­azione insosteni­bile», ave­va illus­tra­to il sin­da­co di Bren­zone, Gia­co­mo Simonel­li, «abbi­amo por­ta­to sul tavo­lo del min­istro Maroni anche ques­ta grana».Ora i sin­daci e i cit­ta­di­ni del Gar­da con­fi­dano nel­l’im­peg­no del­l’e­spo­nente del gov­er­no in forza al Car­roc­cio per chi­ud­ere la situ­azione.

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