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Bella Musica è la nuova associazione culturale nata per ricordare l'alpino ed ex sindaco di Lazise

Vittorio Bozzini “El Trento” il superstite di Nikolajewka

Vittorio Bozzini “Bella Musica” è la nuova associazione culturale voluta e realizzata dalla figlia Elena per ricordare “El Trento”, l’uomo della parola e non delle parole, morto il 19 aprile 2009. Vittorio Bozzini Trento era nato il 4 dicembre 1921 e fu uno dei pochi alpini che riuscirono a tornare “dalla mamma” dopo la tremenda tragedia di Nikolajewka. Alpino del “quinto”, fu fatto prigioniero dai russi il 1 febbraio 1943, ferito, dopo aver esaurito viveri e munizioni in sedici giorni di lotta impari. Lo salvarono la sua tenacia, la pietà delle donne ucraine, la Speranza e la Fede in Dio, cui non mollò mai, ed il pensiero della mamma.

Ha raccontato la sua prigionia, il suo destino, la traversie impossibili della sua esistenza fra i ghiacci e la temperatura e meno 40 gradi, fra le miniere ucraine ed i còlcos siberiani nel libro Neve Rossa.

Ma Vittorio Bozzini è stato sindaco nella sua Lazise e preside della locale Scuola media, uno dei fondatori della sezione Avis per la donazione del sangue.

“Ho potuto realizzare ciò che avevo in mente da molto tempo – spiega la figlia Elena Bozzini – per tenere vivo il ricordo di mio padre Vittorio, la sua testimonianza di uomo, di soldato, di amministratore, di insegnante, sia verso chi lo conosciuto sia verso coloro che non lo hanno mai conosciuto. Soprattutto i giovani. E la nostra associazione culturale potrà sicuramente avvicinare molti giovani ai valori formativi espressi dalle ricchezze culturali e artistiche proprie della musica, della storia, della poesia, della pittura, della letteratura e del teatro.”

Tutto è iniziato quasi per scherzo. Ed è ancora Elena Bozzini a spiegare.

“Mi è capitato di sperimentare, al concerto del maestro russo Vladimir Belonojkine il silenzio del pubblico nel teatro – spiega Bozzini – nel totale silenzio e nella massima attenzione. In quei momenti ho avuto il netto ricordo di mio padre, alpino, davanti a tantissime persone quando parlava in pubblico per rievocare le storiche dolorose vicende della ritirata russa. Quando lui parlava non era possibile non venire coinvolti e non ascoltare in silenzio quello che raccontava con dovizia di particolari. La sua parola – continua Elena – è stata davvero un dono di Dio e l’ha davvero posta a disposizione degli altri in maniera evangelica. Non parlava. Dipingeva: la steppa russa, le katiusce, il rantolo dei caduti, la morte, la neve rossa di sangue, il cuore grande delle donne russe, il gelo tremendo che uccideva e sterminava i nostri soldati.”

Vittorio Bozzini era innamorato del suo paese natale, della sua gente, del suo lago. A Lazise ha dedicato tutto se stesso. La sua innata modestia e la sua riservatezza non consentono di andare oltre, ma Vittorio Bozzini è molto di più di quanto di lui è stato detto e scritto.

“La realizzazione della mia idea – conclude Elena Bozzini – non sarebbe stata possibile senza i suggerimenti del maestro Belonojkine, il quale ha messo a disposizione tutta la sua professionalità usando la musica come collante per altre realtà culturali. Una idea che si è realizzata e che tra poco inizierà a muoversi non solo a Lazise ma in tutto il territorio veronese.”

E il primo appuntamento ” musicale” dovrebbe avvenire proprio a Lazise con un concerto che si svolgerà nel mese di agosto, presentando ufficialmente l’associazione culturale ed i programmi futuri.

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