Da qualche mese, ai parenti dei ricoverati in terapia intensiva dell’Ospedale Montecroce, è permesso vedere i propri cari nonostante le forti limitazioni d’accesso al reparto. Il progetto, sollecitato appunto dalle famiglie, è stato possibile dalla tecnologia connessa ad Internet: 2 webcam monitorano infatti costantemente i 6 posti letto della Rianimazione. Com’è nato il progetto? «Qualche mese fa – risponde il primario di Rianimazione Walter Iacovelli – un incidente aveva coinvolto madre e figlia. La signora, che aveva riportato una frattura al bacino ed era quindi impossibilitata a muoversi, era molto preoccupata per le condizioni della figlia, ricoverata in terapia intensiva. Abbiamo cercato di esaudire il suo legittimo desiderio di vedere la propria bambina, semplicemente utilizzando il mio computer portatile e una webcam». Il collegamento, oggi reso servizio permanente, avviene attraverso il sito dell’Azienda Ospedaliera, grazie ad una password di accesso che viene comunicata, per ovvie ragioni di privacy, esclusivamente ai familiari interessati. Il sistema è già stato utilizzato più volte negli ultimi tempi, anche se alcuni problemi organizzativi, oggi risolti, non avevano ancora permesso di pubblicizzarlo adeguatamente. Prima di attivare il nuovo servizio ne è stato comunque verificato il grado di accoglienza da parte dell’utenza. Il risultato oggi è che «con una semplice webcam – come afferma il Direttore generale Mauro Borelli – riusciamo a dare la possibilità ad un parente di rimanere vicino al proprio congiunto in un frangente delicato». L’iniziativa è in linea con la politica dell’Azienda che nel suo insieme, vuole garantire un’assistenza all’altezza delle attese dei propri pazienti. A confermarlo è anche l’esito positivo della verifica condotta a novembre dal Det Norske Veritas Italia (Dnv) che ha attestato la certificazione alla norma Uni En Iso 9001:2000. La direzione, al fine di migliorare i servizi offerti, ha analizzato negli ultimi anni i propri punti forti e deboli ponendosi obiettivi di qualità, di organizzazione, di tecnologia e di prestazioni erogate. È stata una scelta importante che ha significato soprattutto un cambiamento sia culturale che gestionale. Ma come si traduce il termine di «qualità aziendale» in ambito ospedaliero? A rispondere è l’ingegner Cristina Lui responsabile dell’Ufficio Qualità: «Con questo termine si intende la capacità dell’organizzazione di garantire all’utente un controllo costante e un livello delle prestazioni tali da soddisfare i suoi bisogni, sempre nel rispetto della persona e dei suoi diritti». La Dnv ha analizzato i processi di diagnosi e cura in regime di degenza ordinaria a ciclo diurno in tutti i reparti e l’erogazione del processo d’emergenza e urgenza in Pronto soccorso nonché dei processi di supporto di Farmacia interna e centrale di sterilizzazione. Per il cittadino è così sancita l’affidabilità dell’intero servizio dal momento del suo ingresso nella struttura, fino a quando viene dimesso, ma la prestazione di cui egli usufruisce è solo l’atto finale di una corretta e responsabi le gestione aziendale. Per questo è diventata scelta strategica fondamentale per l’Azienda ospedaliera l’adeguamento agli standard qualitativi Iso 9001.
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L’Azienda ospedaliera ha collocato due telecamere per i sei posti letto del reparto. Il servizio permetterà ai familiari di seguire da casa i congiunti
Webcam in Rianimazione
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