venerdì, Marzo 29, 2024
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Monte Corno, il parcomobilita i suoi difensori

A Palazzo Todeschini

Tra le specie viventi c’è anche la rana di Lataste che molti suppongono sia addirittura estinta almeno in Lombardia. Invece, questo anfibio, che è arciprotetto, vive in discreto numero nel parco del Monte Corno, 515 ettari di verde con una flora e fauna incredibilmente vivaci, se si pensa che nella sua macchia si annidano anche il gufo e l’upupa, la volpe rossa e altre specie di uccelli rari. La vita di questo parco sarà al centro di un convegno di studi in programma per l’intera giornata a palazzo Todeschini di Desenzano.Nel corso dell’incontro, al quale parteciperanno in veste di relatori docenti e ricercatori di centri studi e università italiani, verrà distribuito un libretto di 36 pagine dal titolo «Il parco ritrovato» redatto con rigore scientifico e arricchito da belle immagini, in grado di fornire al lettore gli strumenti necessari per conoscere ed interpretare un ambiente naturale spesso vissuto distrattamente.Il suo scopo, però, è anche quello di incoraggiare chi lo legge a camminare nei boschi, a percorrere in bici i sentieri, ad organizzare percorsi nelle aziende agricole con lo scopo di vivere questo dolce ed immenso parco caro non solo ai desenzanesi. Perché il Monte Corno è stato, e resta, un patrimonio naturalistico del lago di Garda da tutelare ad ogni costo. Già, perché qualche anno fa in seguito all’alienazione di terreni di proprietà dell’Azienda ospedaliera nella zona di Madergnago, ai margini del Monte Corno, non si trovò di meglio che concedere la costruzione di immobili residenziali con una «bella» cubatura.Un errore che andava assolutamente evitato, ma venne fatto notare che si trattava di una variante urbanistica, quasi si volesse darle un’immagine immacolata. Quanto all’area verde, che ricordiamo è stata riconosciuta come «parco sovraccomunale» assieme a quelle di S. Martino della Battaglia e del canneto di San Francesco, potrebbe avere una prosecuzione naturalistica di grande valore. Infatti, il Comune di Lonato ha individuato il parco della conca di Maguzzano che andrebbe a congiungersi con il Monte Corno, dando vita ad un unicum ambientale di straordinaria importanza.«Ci sono voluti tre anni – commenta il sindaco Fiorenzo Pienazza – finalmente il parco può ben dirsi ritrovato, perché protegge e restituisce ai desenzanesi la godibilità di un’area che per tradizione fa parte dell’uso collettivo». Intanto, va avanti il progetto di oasi naturalistica di S. Francesco.

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