venerdì, Aprile 19, 2024
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Un documento ufficiale per prendere le distanze dalla manifestazione e allinearsi al Polo «Un nostro attivista è nel Comitato? Scelta sua: non ci rappresenta»

An all’attacco: «La Fiera è uno spreco»

Mentre il Polo per Lonato conferma il proprio «no» ad entrare direttamente nella gestione della Fiera, ad Alleanza nazionale non piace proprio che un suo attivista, Davide Bollani, abbia deciso comunque di parteciparvi, seppur solo a titolo personale. Sull’argomento si è svolta nei giorni scorsi una riunione del direttivo del circolo di An che al termine dei lavori ha diffuso un documento a firma del segretario politico Antonio Roscioli sottoscritto anche da Luca Rapacchietta, Michele Vitello e Davide Orioli. Una chiara presa di distanza. «A scanso di ogni equivoco, non abbiamo mai fornito all’Amministrazione comunale lonatese, né ad altri soggetti, nominativi di persone da includere nel comitato organizzatore della Fiera di Lonato, questo perché la riteniamo una manifestazione resa inutile nel tempo e priva di validi contenuti settoriali, nonché un vero e proprio spreco di denaro pubblico che con un po’ più di oculatezza potrebbe essere impiegato in modo assolutamente migliore». «La scelta di Davide Bollani di far parte del comitato organizzatore della Fiera – prosegue il comunicato – è del tutto personale e comunque in antitesi con le nostre direttive: non potrà mai essere considerato un nostro rappresentante, non avendone alcuna facoltà, né i requisiti necessari. La nostra linea politica prevede l’utilizzo dei benefici esteso a tutta la comunità avente diritto». Ma non solo. Quanto al fatto che la Fiera di Lonato usufruisca dei fondi regionali e del patrocinio del ministero delle Risorse agricole, «questo avviene – spiega Roscioli – non per la bravura dell’Amministrazione comunale, né per la bellezza della manifestazione, ma solo come atto dovuto, perché, nonostante il suo forte scadimento, resta sempre una fiera a carattere regionale. Nutriamo seri dubbi che essa così come è strutturata possa raccogliere il plauso di qualcuno e men che meno dal ministro Alemanno, che da grande nemico della mediocrità qual è ha fatto della qualità e della competenza i suoi cavalli di battaglia».

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