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Giovedì 1° maggio è aperta a Palazzo Martinengo la mostra “Diva: il mito della Primadonna da Maria Malibran a Maria Callas”.

Brescia, Palazzo Martinengo30 marzo – 8 giugno 2008

La mostra rimarrà aperta fino all’8 giugno tutti i giorni dal martedì alla domenica. Chiusa il lunedì . Orario: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.Ingresso da Via Musei 32.Il biglietto costa 5 euro, ridotto 3 euro.Tutti i giorni alle 17.30 visita guidata gratuita.Venerdì 9 maggio appuntamento speciale alle 17.30 con la visita guidata teatralizzata “dietro le quinte”.Si paga il biglietto d’ingresso alla mostra, la visita è gratuita: 5 euro, ridotto 3. Si consiglia la prenotazione ai numeri 030.2807934.E sempre venerdì 9 maggio è in programma alle 18.30 la prima conferenza del ciclo “Dive, chimere e criminali” tenuta dal prof. Luigi Allegri, docente di Storia del teatro e dello Spetta-colo all’Università di Parma e curatore della mostra. La conferenza è a ingresso gratuito (da Piazza del Foro 6).DIVA: Per informazioni 030.2807934.La mostra – promossa dalla Provincia di Brescia con il patrocinio della Regione Lombardia e con il coordinamento organizzativo di Brescia Mostre – propone un percorso di forte impatto scenografico attraverso immagini, documenti, costumi, gioielli delle più celebri Primedonne, da Maria Malibran e Giuditta Pasta a Toti Dal Monte, Renata Tebaldi e Maria Callas, accompagnati dai brani di cui furono indimenticate interpreti.Un viaggio unico e affascinante nel divismo operistico al femminile e un’occasione unica per entrare nei meccanismi del divismo più in generale dall’Ottocento ad oggi. DIVA è a cura di Luigi Allegri e Vittoria Crespi Morbio, rispettivamente docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università Statale di Parma e conservatrice dell’archivio di scenografia del Teatro alla Scala di Milano.Il percorso espositivo è realizzato da Domenico Franchi, scenografo attivo nei maggiori teatri d’opera italiani ed euro-pei, coadiuvato dal regista madrileno Ignacio García per le ambientazioni sonore.Stampe, fotografie, documenti, abiti e monili in esposizione provengono per la maggior parte dal Museo alla Scala di Milano e dalla collezione Nocera di Sirmione, oltre che dall’Associazione Amici della Scala, dal Museo Toti Dal Monte di Pieve di Soligo (Treviso), dal Museo Rosina Storchio di Dello (Brescia) e da altre collezioni pubbliche e private. L’evento si avvale della collaborazione del corso Stars dell’Università Cattolica di Brescia, della Scuola di Scenogra-fia dell’Accademia SantaGiulia e del Conservatorio Luca Marenzio. “DIETRO LE QUINTE”Un affascinante viaggio “Dietro le quinte” della storia delle dive, condotto attraverso un’insolita visita teatralizzata alla mostra. Sette attori, sette personaggi di diverse epoche, sette professioni legate al teatro, sette incredibili ricordi del-le dive che questi uomini e queste donne hanno conosciuto. Dalla sarta di Gina Cigna alla corista di Claudia Muzio, dal macchinista di Margherita Carosio alla parrucchiera-truccatrice di Rosa Ponselle, dal musicista che accompagnava Re-nata Tebaldi sino al pittore scenografo di Maria Malibran e alla giovane cantante che affiancava Maria Callas alla Scala: il mito di queste ineguagliabili donne-artiste riletto attraverso gli occhi di coloro che l’hanno assaporato più da vicino, e che con i loro racconti commossi ed appassionati hanno contribuito ad amplificarlo.7 aprile 1835. Milano, Teatro del Carcano.Il pittore scenografo racconta la sua emozione nel vedere Maria Malibran recitare La sonnambula. Ripete le parole dell’aria Ah, non credea mirarti, sì presto, estinto, oh fiore… passasti al par d’amore, che un giorno sol durò: un’aria tristemente profetica, perché Maria Malibran scomparve a soli ventotto anni.18 novembre 1918. New York, Metropolitan Opera.La parrucchiera di Rosa Ponselle ricorda la prima volta che la vide arrivare, giovanissima, nei camerini del Met per fare il suo debutto. E la ricorda così, nervosa e accompagnata dal suo scopritore Enrico Caruso, mentre interpreta la verdiana Leonora.26 luglio 1919. Buenos Aires, Teatro Colòn.La corista di Claudia Muzio mostra il libro di sala della recita della Manon Lescaut di Puccini, su cui la “divina” le ha dedicato alcune parole e su cui lei ha meticolosamente scritto tutte le note sul lavoro della diva, come una lezione di tea-tro mai dimenticata.1946. Londra, Royal Opera House, Covent Garden.Il macchinista del Covent Garden racconta l’incredibile intreccio tra la sua vita e quella di Margherita Carosio, dal pri-mo incontro, quando erano entrambi giovanissimi, alla rappresentazione cui assistette a Napoli durante la guerra, da mi-litare alleato sul fronte italiano, per giungere infine alla Traviata postbellica del 1946, quando il pubblico era costituito soprattutto da ex-soldati inglesi che con lei avevano scoperto la lirica.24 settembre 1947. Vicenza.La sarta di Gina Cigna, ago in mano e ancora pronta a cucire il costume del terzo atto di Tosca, ricorda il dramma di quella notte, in cui Gina Cigna volle comunque salire sul palco nonostante le ferite e lo shock per il terribile incidente automobilistico in cui fu coinvolta mentre si recava a teatro. Colpita da un attacco cardiaco prima dell’inizio del terzo atto, non potrà terminerà la recita, e sarà quella la sua ultima apparizione sul palcoscenico.5 marzo 1955. Teatro alla Scala, Milano.Una giovane cantante passeggia da una parte all’altra della sala con la partitura dell’aria del terzo atto della Sonnambula di Bellini, dedicata a lei da Maria Callas nella notte del suo debutto in questo ruolo, alla Scala di Milano, sotto la bac-chetta del Maestro Leonard Bernstein.5 giugno 1959. Palais Garnier, Parigi.Un violinista dell’Opéra di Parigi ricorda la deliziosa musicalità di Renata Tebaldi, che con la sua incredibile voce gui-dava di fatto tutta l’orchestra. Un’interprete unica, raffinata come nessun’altra, la cui voce ancora risuona nella sua mente e nella sua memoria, e di cui intende rendere partecipi gli spettatori.

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