venerdì, Aprile 26, 2024
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Decisione del Comune sulla vecchia Casa di riposo, dove sorgeranno 21 appartamenti. E Villa Avanzini diventerà sede dell’Università Statale di Milano

Case popolari all’ex ricovero

Grandi opere in previsione a Gargnano, con cifre rilevanti in entrata ed uscita dal bilancio che è stato illustrato dall’assessore Giandonato Albini nell’ultimo consiglio comunale. Di rilievo, tra le tante, le operazioni legate a due edifici destinati ad entrare provvisoriamente in possesso del Comune per poi essere «girati» ad altri enti. Il primo stabile è l’ex Casa di Riposo di via Roma, di cui il comune possedeva già il 52%. Il secondo è Villa Avanzini, in via 24 Maggio. Si tratta del palazzo che ospita, al piano della strada, il negozio di alimentari di Ferruccio Braghieri, a pochi metri dalla sede staccata dell’Università Statale di Milano. Quanto all’ex Casa di Riposo di via Roma, la matassa pare dunque sbrogliarsi, dopo le infinite polemiche degli ultimi anni. L’operazione è resa possibile dal fatto che l’intera proprietà (Comune e Fim) è rilevata dall’Aler, per un costo di 1 milione e 300.000 euro. Vi troveranno spazio, a lavori di recupero conclusi, 21 appartamenti ad edilizia popolare. Dubbi sono stati espressi da Luciano Galloni (Impegno Civico) attorno alla cifra sborsata, oltre al fatto che «i criteri di determinazione dell’importo non sono stati spiegati. Non ha nessun senso la svendita dell’ex ricovero e non deve essere un atto di donazione». Risposta del sindaco Franco Scarpetta: «Alla perizia dei tecnici di Aler e Fim era presente anche il nostro avvocato e la cifra è stata ritenuta equa, anche in base alla quantificazione dei lavori eseguiti nell’edificio. Nel giro di qualche tempo avremo 21 appartamenti a disposizione dei gargnanesi. L’Aler non specula, ma interviene a favore dell’edilizia locale. L’operazione è pulita ed era l’unica soluzione possibile, altrimenti ai dieci anni trascorsi nell’immobilismo se ne sarebbero aggiunti altri venti». Non convinto, Galloni ha preannunciato che chiederà «una perizia nelle sedi dovute». Favorevole la maggioranza, astenuti Alberto Taboni e Gianni Bonomini, contrario Galloni. La seconda decisione ha riguardato Villa Avanzini, per la parte di proprietà dell’Anffas, in via 24 maggio, un edificio su tre piani, con un fronte di una decina di metri sulla strada, grandi spazi sul retro e ampio giardino. Per l’edificio si è fatta avanti un’immobiliare di Desenzano ma il Comune – forte della possibilità di esercitare il diritto di prelazione – ha giocato d’anticipo interpellando l’Università di Milano che, dal canto suo, si è detto interessato, considerata la vicinanza della sede staccata e della possibilità di incrementare l’attività sul Garda. La ristrettezza dei tempi ha obbligato l’Amministrazione (all’unanimità, con Galloni che ha chiesto la stipula di una convenzione) a procedere. E’ stato così accettato il milione e 990.000 euro offerto dall’Università. Con questi soldi verrà acquistato lo stabile che, poi, verrà «girato» all’Università stessa, che provvederà al recupero ed all’utilizzo, investendo un altro bel gruzzoletto. Da precisare che, negli anni scorsi, da Milano si erano interessati all’edificio di piazza Vittorio Veneto (dove aveva sede l’Arci) senza però concludere. Il risultato ottenuto oggi è ritenuto eccellente dal sindaco e «consentirà al paese un balzo in avanti sia in campo turistico che culturale, oltre ad evitare l’ennesima speculazione finalizzata all’edificazione di appartamenti da utilizzare come seconda casa». Concordi le minoranze, con Bonomini che «plaude una scelta culturale» e Galloni che, però, invita «a stare attenti agli aspetti formali ed a coinvolgere le minoranze in decisioni così rilevanti». Per Scarpetta, «in passato di occasioni ne sono state perse fin troppe, a causa delle chiacchiere. Noi non vogliamo penalizzare gli interventi, anche se siamo disponibili ad esaminare la possibilità di stipulare particolari convenzioni».

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