lunedì, Luglio 7, 2025
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Per ora non si taglia: se ne riparlerà, dopo nuove analisi, nel 2005

Cedro di Mussolini in prognosi riservata

Prognosi riservata per il cedro di Mussolini, il maestoso albero piantato nel ’32 a Bezzecca in piazza Cassoni davanti all’edificio della posta, in ricordo del fratello del Duce, Arnaldo. La perizia di Paolo Ambrosi, esperto di san Michele all’Adige, conferma l’esistenza di uno stato di sofferenza del settantenne tronco, colpito recentemente anche da un fulmine. Le sue condizioni di resistenza restano al di sotto degli standard richiesti; la struttura lignea del tronco è in gran parte degradata, anche se la parte bassa è tuttora sana. Il problema maggiore è quello del cosiddetto effetto vela: la resistenza cioè che la chioma ricca ed abbondante oppone ai soffi del vento. Per ora comunque la soluzione drastica, il taglio alla base, è esclusa, però sarà necessario intervenire ad «alleggerire» i palchi. La scapitozzatura in alto, che potrebbe andar bene per la sicurezza, è però da escludere per le conifere: così la cura consisterà in uno sfoltimento, secondo un programma di tagli che riesca a snellirne la silouette. In questo modo si guadagna tempo: gli esperti di san Michele hanno già prenotato una nuova campagna di analisi entro l’inverno del 2005: sono convinti che i fenomeni patologici riscontrati siano destinati ad aggravarsi, ma che i tre anni di sopravvivenza garantiti al cedro possano tranquillamente trascorrere nelle condizioni di sicurezza comprensibilmente pretese dal sindaco Mauro Collotta, tenuto a preoccuparsi della pubblica incolumità.

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