venerdì, Aprile 26, 2024
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Sabato sera la presentazione del libro scritto da Vittorio Bozzini

Con «Neve rossa» gli alpini ricordano la guerra in Russia

«Pochi avvenimenti hanno avuto una vasta eco ed hanno ispirato così un’ampia bibliografia come l’epopea vissuta dal nostro esercito in terra di Russia, durante la seconda guerra mondiale- scrive nella prefazione il presidente della sezione Ana di Verona, Alfonso Ercole- ed abbiamo letto pagine commoventi e drammatiche, eroici protagonisti i nostri soldati, e tra questi, gli Alpini». Questo è il passo più breve e condensato che racchiude la prefazione al libro di Vittorio Bozzini, alpino della Tridentina, uno dei pochi ritornati fra le braccia della mamma e nella sua terra natìa, il quale, dopo il ritorno, ha voluto vergare di suo pugno una tragedia dai grandi risvolti umani e racchiuderla in ben 190 pagine, con il suggestivo titolo «Neve Rossa». Rossa evidentemente del sangue innocente dei nostri soldati che si immolarono per la patria nella grande ritirata sul Don e fra i ghiacci di Nikolajewka. È la terza ristampa di questa «autentica» raccolta di tragici avvenimenti bellici ed a volerla a tutti i costi sono stati gli alpini, quelli di Lazise. E come sempre gli alpini fanno sul serio. Detto e fatto ed in tre mesi hanno raggiunto lo scopo grazie alla bravura ed alla professionalità dei giovani tipografi della Stamperia snc di Caprino che si sono entusiasmati non poco nel realizzare l’opera di Vittorio Bozzini. Il libro si è arricchito di un’appendice, che è stata voluta dallo stesso autore per ricordare l’amico padre Claudio Liuti, il cappellano degli alpini che è recentemente scomparso. Si tratta dell’ultimo ritorno fra i ghiacci della steppa russa che il professor Vittorio Bozzini ha voluto fare, assieme alla moglie, ed alcuni amici, fra cui appunto padre Claudio, il 9 settembre 1990. «Alla memoria di tutti gli alpini restati nelle steppe dell’Est, che fecero rossa di sangue e martirio la neve e di là invocano ancora l’abbraccio della patria», scrive nella pagina di apertura l’autore. E poi, pagina dopo pagina, ti si infonde come un chiodo pungente nell’anima tutta la tragedia e la storia vissuta, momento dopo momento, dai nostri «eroi», che Bozzini nel suo ultimo capitolo chiama i «rifiuti della morte» che ora devono ricostruire la «vita». A presentare questo capolavoro di minuziosa memoria affinché i posteri non dimentichino mai, sarà uno storico e profondo conoscitore delle gesta dei nostri padri nell’ultimo conflitto mondiale: Jean Pierre Jouvet, giornalista e storico, già caporedattore del quotidiano L’Arena , scrittore, punto di riferimento del nostro tempo per Verona e per la sua provincia. L’appuntamento con la presentazione del libro, le penne nere e con il pubblico lacisiense è programmato per sabato prossimo alle ore 20.30 presso la Meridiana. La serata sarà allietata da alcune cante alpine che saranno eseguite dal coro Ana di Peschiera.

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