venerdì, Aprile 26, 2024
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Presentato il vasto e «ardito» piano di opere destinate a cambiare il volto e il modello turistico della penisola. Parcheggi interrati e tunnel: cambiamenti radicali da realizzare in 15 anni

Così Sirmione prepara il futuro

Rivoltata come un calzino. La penisola di Sirmione, nel progetto di massima illustrato alle associazioni di categoria e ai principali operatori turistici dal vicesindaco Alessandro Mattinzoli che non ha esitato a definirlo «ardito e provocatorio», verrebbe rivoluzionata nella sua viabilità e offerta di servizi.Con due obiettivi. Il primo, di ripensare il futuro di Sirmione, e cioè quale vocazione definitiva le si vuole offrire e, secondo, liberare una volta per tutte il centro storico dalle auto dandole un volto simile a quello di Venezia o a tante altre località italiane gettonate, i cui borghi antichi hanno bandito da tempo le quattroruote.«Intendiamo però coinvolgere tutti gli operatori e le associazioni di categoria ed imprenditoriali perché offrano il loro contributo e, soprattutto, ci dicano se sono d’accordo con le finalità del progetto, cosa intendano fare per il futuro di Sirmione», ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Mattinzoli.Il progetto, redatto dall’architetto Aldo Benvenuto e dall’ingegnere Claudio Toniolo, investe l’intera penisola sirmionese, da oriente ad occidente, da nord a sud, facendo affiorare gli elementi di criticità attuali e sviluppando un’analisi completa delle possibili potenzialità.Certo, alcune delle sue idee, come la realizzazione di un tunnel in cui far transitare i veicoli diretti al centro storico o della passeggiata a lago ad un centinaio di metri dalla costa occidentale della penisola, possono a prima vista suscitare qualche perplessità specie per il possibile impatto visivo, ma il progetto generale tende a riordinare l’intera proposta turistica e urbanistica di Sirmione.Con alcuni punti fermi dai quali lo stesso assessore afferma di non poter prescindere: il parcheggio di via Bagnera e la creazione di posteggio sotterraneo in piazzale Porto, tra l’altro non nuovi.«Il senso di questo piano – dice ancora Mattinzoli – è proprio quello di disegnare il futuro della città con un piano che verrebbe realizzato a stralci con l’obiettivo, comunque, che entro fine mandato si faccia il posteggio di Bagnera per consentire la riduzione del numero di veicoli diretto al centro storico ed evitare il disordinato assembramento di veicoli a Colombare, mentre potrebbe decollare il trasporto articolato di turisti per mezzo di battelli da Lugana e Colombare, con la creazione di aree di parcheggio in periferia».«Ora le associazioni dei commercianti e degli albergatori, i rappresentanti di altre realtà come le Terme – continua l’assessore – ci dovranno dare una risposta, un suggerimento, perché vogliamo che anch’essi si prendano le proprie responsabilità: qui è in gioco il futuro di Sirmione e, dunque, non possiamo operare unilateralmente».Piaccia o no questo progetto, è la prima volta che un’amministrazione comunale si assume la responsabilità di presentare uno studio completo ed articolato per il futuro della propria città, dal quale sicuramente qualcosa dovrà o potrà essere eliminato, ma sulla cui necessità c’è poco da ridire.Perché è da decenni che ci si chiede, a Sirmione, che turismo si vuole sviluppare, quali scelte si debbano fare per liberare il borgo antico dall’inquinamento e dal frequente sciame di turisti «mordi e fuggi» che lo invade per otto mesi l’anno.E ancora un tema specifico: se sia necessario demolire l’attuale palacongressi per ricostruirne uno nuovo (quello odierno era superato ancor prima che venisse ristrutturato) e realizzare a fianco un nuovo centro commerciale e di servizi (uffici informazioni, agenzie, eccetera).

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