venerdì, Marzo 29, 2024
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Si rompe un tubo: mattinata a secco per il centro storico, le Grezze, la Vicina, la stazione e via Michelangelo. Il Comune: «Solo un incidente. Ma ora servono investimenti»

Desenzano resta senz’acqua

Tutta Desenzano senz’acqua corrente per sette o anche otto ore secondo le zone. Ieri al risveglio i rubinetti erano a secco in tutto il centro storico come nei popolosi quartieri della Vicina e delle Grezze con i loro tremila abitanti, nei dintorni della stazione fino a scendere verso viale Michelangelo. Nessun problema per Rivoltella e frazioni, ma brutto risveglio per il capoluogo: almeno cinque o seimila persone hanno dovuto lavarsi e preparare il caffè con acqua minerale. A causare l’inconveniente è stata la rottura di un tubo da 300 millimetri in zona Cabianca. Un incidente in sè quasi banale, verificatosi alle 5.30 del mattino e ripratato verso mezzogiorno. Poi c’è voluto del tempo per riavere acqua pulita e abbondante in tutte le case. Solo nel primo pomeriggio è tornata ovunque la normalità. Qualcuno ha temuto che fosse l’effetto di un’emergenza più grave, un «collaso del sistema» come quelli già avvenuti altrove in provincia: Gardone Riviera, Pertica Alta, o ancora Paratico sul Lago d’Iseo solo pochi giorni fa. «Invece si è solo rotta una tubatura – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Rodolfo Bertoni -. Sono cose che capitano. La rete idrica comunale è stata in parte rinnovata negli anni scorsi, ma in parte è formata da tubature ormai vecchie. Può starci, purtroppo, che ogni tanto ci siano gravi rotture». Incidente quasi banale, insomma. Ma nulla accade per caso. Se i tubi sono vecchi vanno cambiati prima che la popolazione resti senz’acqua. Questo è, o dovrebbe essere, chiaro a tutti. Eppure non è solo di tubature nuove che ha bisogno la rete idrica desenzanese, e in Comune lo sanno. Ma ci vorranno anni e tantissmi soldi per rimediare agli inconvenienti che si sono sommati negli anni. Tanto che la Giunta di centrosinistra è stata più volte accusata dalle opposizioni, Forza Italia e Civica di Anelli, di aver finora sottovalutato i problemi della rete idrica. «La verità è che c’è molto da fare, anzi da rifare – risponde il vicesindaco Bertoni -. E vanno stabilite delle priorità». Meno di venti giorni fa è stato appprovato il potenziamento della vecchia cabina di pompaggio, in parte finanziato dalla Regione, per migliorare la qualità dell’acqua potabile (che si pesca dal lago e vien poi depurata) oltre che per aumentare la portata, che passerà da 21 a 38 litri al secondo. «Questo – dice Bertoni – migliorerà la situazione nell’immediato, ma sappiamo bene che non sarà una soluzione definitiva ai problemi di quantità e qualità dell’acqua». Altra operazione abbastanza vicina nel tempo riguarda il rifacimento del «Serbatoio Bagatta», che serve tremila persone alle Grezze e alla Vicina, ma che comincia a dare qualche grattacapo per la concentrazione di nitrati: solo questo costerà 472 mila euro. Ben più costoso, la bellezza di 2 milioni e duecentomila euro, sarà il raddoppio della stazione di trattamento vicino al cimitero. I conti previsionali del Comune rimandano il tutto al 2006. Tanti anni, tanti soldi. Quello di ieri si può certo liquidare come un incidente. Ci può stare. Ma già ci si rimbocca le maniche per avere acqua buona garantita in futuro.

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