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La scuola bottega di Salò ha chiuso l'anno e consegnato i diplomi.

Diplomi agli studenti

La scuola bottega di Salò ha chiuso l’anno e consegnato i diplomi. Lo ha fatto con una cerimonia svoltasi nel Palazzo municipale. Questi i nomi degli allievi usciti a pieni voti: Laura Barone di Villanuova (col pasticcere Franco Glisenti di Paltone), Luca Bellini di Roè Volciano (col meccanico Giampaolo Massolini di Gavardo), Fulvia Benetelli di Bogliaco e Luana Cozzaglio di Toscolano Maderno (col pasticcere Maria Ferrari), Andrea Bonzanini di Gardone Riviera (col falegname Mario Tedeschi di Salò), Simone Franzosi di Polpenazze (col falegname Aurelio Falubba di Puegnago), Claudio Giacomini di Toscolano (con l’elettricista Alessandro Andreatta), Elisa Nolli di Vobarno (col fiorista Edy Andreis di Roè), Chiara Righetti di S. Felice (col pasticcere Carmelo Di Novo di Salò), Luca Rodolfi di Malpaga (presso la falegnameria Maccarinelli di Nuvolento), Andrea Taraborelli di Vobarno (col tappezziere Umberto Cominotti di Odolo) e Andrea Terranella di Vobarno (con l’idraulico Alfonso Terranella).«Al mattino i ragazzi svolgono l’attività presso l’artigiano – spiega Afra Vezzoli Di Giovine, preside della scuola -. Al pomeriggio partecipano alle lezioni tenute da insegnanti volontari. Adesso, però, siamo preoccupati dalle novità legislative. L’innalzamento di un anno dell’obbligo ha ridotto le iscrizioni».Mario Mosconi, magistrato del Tar, ha spiegato le prospettive. «La scuola bottega non esiste tra i centri di formazione professionale. Ma sarebbe uno spreco disperdere un’esperienza come questa. Il legislatore ha messo una serie di regole qua e là: bisogna pescarle con • la lanterna di Diogene all’interno delle provvidenze per l’economia, i trasferimenti di competenze alle Regioni, ecc. Ritengo ci si possa inserire nel filone individuato dalla Regione Lombardia, accreditando la scuola bottega come agenzia di collocamento formativo. Gli artigiani (in Italia sono 140 mila, con 240 mila addetti e 6.500 miliardi di fatturato) verrebbero sgravati a livello previdenziale e fiscale».Parole di elogio sono giunte dal sindaco Giampiero Cipani e dall’assessore Giuseppe Mongiello («una scuola anomala rispetto al panorama, chiama a raccolta una pluralità di risorse umane e va mantenuta viva»). Beppe Nava, il fondatore, ha spiegato che il sottosegretario al Lavoro, Raffaele Morese, gli ha garantito l’abolizione dei contributi INAIL, a partire dal prossimo settembre.Al termine, Dino Comini, presidente della Mutuo soccorso operaia e artigiana, ha distribuito quattro premi ai ragazzi più bravi: Manuel Giuliano, Rossella Rizza, Silvia Benetelli e Laura Barone. «Una volta la Mutuo soccorso dava sussidi a chi si ammalava – ha ricordato Comimi -. agli inizi del secolo teneva corsi serali di alfabetizzazione. Adesso sosteniamo le iniziative locali più meritevoli».

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