La musica per «salvare»la torre di Sant’Antonio

Due concerti benefici per l’urgente restauro

26/05/2007 in Attualità
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Di Luca Delpozzo
Roberto Darra

Il quat­tro­cen­tesco cam­panile del­la chiesa di Sant’Antonio, a Lona­to, è in peri­co­lo. Vis­tose crepe ne com­pro­met­tono la sta­bil­ità. Un comi­ta­to spon­ta­neo di ami­ci guida­to da Fabio Ter­raroli da almeno 10 anni si sta impeg­nan­do seri­amente insieme alla Par­roc­chia e il Comune per sal­vare l’intero tem­pio dal declino.Qualcosa di impor­tante è già sta­to fat­to per ridare lus­tro a ques­ta anti­ca chiesa, conosci­u­ta in tut­ta la provin­cia per la sug­ges­ti­va cer­i­mo­nia del­la benedi­zione degli ani­mali che si tiene in occa­sione del­la fiera, alla metà di gen­naio ogni anno.Il tet­to è sta­to com­ple­ta­mente rifat­to, le 15 finestre, i pianerot­toli, le vec­chie scale a pioli e le colon­nine del­la cel­la cam­pa­naria. Molto è sta­to fat­to, come si vede, ma non basta.Ora l’allarme è tut­to per il cam­panile per via di una evi­dente crepa longitudinale.Il nos­tro grup­po di volon­tari — spie­ga Ter­raroli — non può farcela da solo ad affrontare la nuo­va spe­sa. Non pos­si­amo però rimanere indif­fer­en­ti. Da qui è nata l’idea di pro­muo­vere dei con­cer­ti con ingres­so ad offer­ta lib­era e una sot­to­scrizione a pre­mi gra­zie ad alcune aziende del paese. A chiusura, domeni­ca 27 mag­gio abbi­amo orga­niz­za­to anche uno spiedo che sarà con­suma­to nei saloni del­la Casa dell’Alpino. Con il Comune abbi­amo in cor­so con­tat­ti, in modo par­ti­co­lare con l’assessore alla Cul­tura Vale­rio Sil­vestri, che ha assi­cu­ra­to il sosteg­no per portare avan­ti il restau­ro e la con­ser­vazione di ques­ta chiesa. Un ringrazi­a­men­to va anche agli ami­ci di Cam­pagna che si sono pre­si l’impegno di cucinare lo spiedo».La chieset­ta attuale di Sant’Antonio Abate è sta­ta edi­fi­ca­ta sulle rovine del­la prece­dente, che era costru­i­ta a ridos­so del quat­tro­cen­tesco cam­panile, del quale dove­va essere con­tem­po­ranea e del quale gius­ti­fi­ca­va anche la presenza.Nel 1675 la chiesa fu con­ces­sa in uso alla con­fra­ter­ni­ta del Suf­fra­gio che nel 1680 iniz­iò la costruzione di un sec­on­do cor­po del­la chiesa che è l’attuale sacrario dei cadu­ti, comu­ni­cante con il cor­po cen­trale per mez­zo di un roz­zo arco. La con­fra­ter­ni­ta fu poi sop­pres­sa e la chiesa passò in pro­pri­età del sen­a­tore Ugo da Como quan­do entrò in pos­ses­so del­la Casa del Podestà e dell’intera Rocca.Nel frat­tem­po la chiesa era cadu­ta in abban­dono e venne restau­ra­ta a spese del senatore.Il cantiere dei volon­tari ha poi inizia­to ad inter­venire a più riprese fin dagli anni ’80, ma res­ta anco­ra aper­ta la «par­ti­ta» del campanile.Per stasera alle 21 è in pro­gram­ma il con­cer­to per vio­lon­cel­lo e cem­ba­lo di Giuseppe Laf­fran­chi­ni (pri­mo vio­lon­cel­lo dell’Orchestra Filar­mon­i­ca e dell’Orchestra del teatro La Scala di Milano» e Pietro Pasqui­ni eseguiran­no musiche di Vival­di, Per­gole­si, Bach e Hen­del. Sia Laf­fran­chi­ni che i cori del con­cer­to di saba­to scor­so (basil­i­ca di Lona­to e sot­to la torre di Maner­bio) han­no rin­un­ci­a­to al com­pen­so devol­ven­do a sosteg­no dei lavori per la chiesa.

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