sabato, Aprile 20, 2024
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Respinti i ricorsi di Legambiente e di un privato contro il progetto urbanistico. Peretti: «Finalmente il nostro paese potrà avere la sua piazza»

Il Tar approva Valmasson

Il Tar dà il via libera al piano particolareggiato di Valmasson. Il tribunale amministrativo regionale ha bocciato i due ricorsi presentati da Legambiente e da Domenico Bonetti, contro il Comune di San Zeno di Montagna e la società immobiliare Esseti srl. Il tribunale ha respinto i due ricorsi, presentati parallelamente dagli avvocati Fausto Scappini e Antonio Sartori, ed oltre ad aver rigettato tutte le istanze, ha condannato Legambiente e il privato al pagamento delle spese giudiziarie, quantificate in ottomila euro. Per il ricorso di Legambiente, la sentenza del Tar però non è entrata nel merito, perché si è fermata ad una fase precedente: ha ritenuto inammissibile il ricorso di Legambiente Veneto, «in quanto soggetto privo di legittimazione ad agire in giudizio». Tradotto, non ha riconosciuto la legittimità a presentare ricorso a Legambiente Veneto perché diramazione dell’associazione nazionale, unica titolata ad agire in giudizio.Per quqnto riguarda invece il ricorso di Bonetti, il Tar ha respinto tutte le istanze presentate, concludendo: «Sono stati ritenuti privi di fondamento tutti i motivi svolti da parte istante. Il ricorso quindi non può che essere respinto». Un brutto colpo per gli ambientalisti, giusto ad un anno di distanza dalla deliberazione del 14 marzo 2006 del consiglio comunale, che approvava definitivamente il piano particolareggiato (pp2) di Valmasson. «Nessun trionfalismo per la vittoria», spiega il sindaco Adriano Peretti, «poiché siamo sempre stati convinti di aver agito nel rispetto delle leggi e nell’interesse dello sviluppo del paese. Essendo il nostro un paese senza piazza, abbiamo voluto progettare un centro che per essere tale deve avere attorno negozi, uffici e abitazioni». Poi si toglie un sassolino dalla scarpa e aggiunge: «Altro che leggende metropolitane, come ha detto Bertucco quando abbiamo preannunciato la vittoria con la sospensiva negata nella prima pronuncia del Tar. La leggenda si è trasformata in realtà, tanto che Legambiente è stata condannata a pagare le spese processuali di ambedue le parti, quindi duemila euro al Comune». «E poiché le motivazioni presentate nei due ricorsi sono sostanzialmente uguali», continua Peretti, «anche se il ricorso di Legambiente fosse andato avanti, avrebbe avuto esito uguale a quello del privato, che è stato respinto nel merito su tutti i fronti».L’avvocato che ha rappresentato il Comune di San Zeno, Giacomo Sandri, insieme agli avvocati Giovanni Sala e Franco Zambelli, sottolinea: «È singolare una sentenza così dettagliata su tutti i punti, su cui il consiglio giudicante è entrato nel merito respingendoli tutti con motivazione. Questo vuol dire che il tribunale ha voluto dare una risposta chiara ed approfondita dei contenuti esaminati». Il sindaco non nasconde la soddisfazione per una vittoria che in fondo conferma il suo operato: «Siamo naturalmente contenti per l’esito dei due ricorsi, ritengo che il tribunale abbia voluto dare un segnale di scarsa fondatezza delle tesi avverse, che hanno avuto solo lo scopo di ritardare l’attuazione del piano. Quindi», prosegue Adriano Peretti, «auspico che l’iniziativa dei ricorrenti si fermi a questo livello, risultando evidente la strumentalizzazione dei ricorsi a fini politici locali, a cui Legambiente non dovrebbe prestarsi».Sul fronte opposto, Legambiente deve mandare giù la sentenza che l’ha messa ko. Michele Bertucco, presidente provinciale dell’associazione, spiega: «Riteniamo profondamente sbagliata la decisione del Tar di non consentire la costituzione di Legambiente Veneto nel giudizio di merito relativo al pp2 di San Zeno. Questa decisione impedisce alle associazioni ambientaliste di partecipare legittimamente a ricorrere su provvedimenti altamente lesivi per il territorio: Legambiente non difende interessi privati, ma si è contrapposta all’amministrazione comunale di San Zeno per tutelare interessi pubblici quali il paesaggio, l’ambiente ed il territorio». «Abbiamo intenzione», continua Bertucco, «di intervenire sia al ministero dell’Ambiente, perché vengano finalmente chiarite le previsioni della legge in merito alla possibilità di costituzione in giudizio delle articolazioni locali delle associazioni ambientaliste, sia in Soprintendenza, per portare le ragioni di Legambiente e dei cittadini su questo devastante progetto». «Fino a poco tempo fa», spiega Bertucco, «il Tar aveva sempre accettato la costituzione dell’associazione e aveva consentito così di intervenire in maniera decisiva in molti ricorsi. Ma l’aspetto più grave della sentenza», commenta amareggiato il presidente provinciale, «è la condanna a risarcire anche le spese legali alle controparti. Una decisione assurda che non tiene conto che Legambiente è un’associazione di volontariato che tutela gli interessi dell’ambiente che è di tutti. Ma non abbiamo intenzione di fermarci di fronte a questa ingiustizia. Ci confronteremo con i cittadini in un’assemblea pubblica a San Zeno entro una quindicina di giorni e stiamo valutando anche con i nostri legali la presentazione del ricorso in sede di Consiglio di Stato».L’auspicio del sindaco Adriano Peretti, quindi, sembra non trovare conforto. Intanto, in attesa di vedere se ci sarà un’ effettiva prosecuzione della battaglia legale, la sentenza del tribunale amministrativo regionale del Veneto consente all’amministrazione comunale di iniziare l’iter attuativo del progetto Valmasson, indipendentemente da quello che potrebbe essere il giudizio espresso a seguito di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato.

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